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Attualità | 17 gennaio 2018, 19:11

Anti-bracconaggio: operazione all'interno del Parco del Ticino

L'intervento ha visto coinvolti i Guardiaparco e le Gev in collaborazione con le Guardie Volontarie Venatorie del WWF. I volontari hanno sorpreso un uomo appostato ai margini di una marcita, soggetta a contributi a Besate

Anti-bracconaggio: operazione all'interno del Parco del Ticino

Una importante operazione anti-bracconaggio è stata portata a termine nei giorni scorsi grazie ad un intervento congiunto  tra i Guardiaparco e le Gev del Parco del Ticino e la collaborazione delle Guardie Volontarie Venatorie del Wwf Lombardia. 

I volontari hanno sorpreso un uomo appostato ai margini di una marcita, soggetta a contributi Parco Ticino, a Besate. L’uomo era quasi certamente intento ‘alla posta della Beccaccia’, modalità non consentito per legge. E’ stato infatti  fermato  dai Guardiaparco poco  prima che sparasse a  due esemplari di Beccaccia che stavano prendendo  il volo dal bosco adiacente.

Al bracconiere sono state notificate due sanzioni, una di  206 euro  per caccia oltre gli orari consentiti e l’altra di  154 euro per essere stato trovato non in regola con il tesserino venatorio. Esprimo tutta la mia soddisfazione per questo importante risultato  – commenta il presidente del Parco GianPietro Beltrami-,  frutto dell’attenzione dei  Guardiaparco e di tutti i volontari nella tutela  dell’ecosistema del Parco. Non posso che ringraziarli per l’importante lavoro svolto”.In passato nella caccia alla beccacia spesso si adottava la tecnica all’aspetto, che veniva praticata tramite appostamento all’alba o all’imbrunire verso sera, quando il selvatico si ritirava dalla pastura per poi rientrare nel bosco o, viceversa, quando lasciava il bosco per recarsi nei luoghi umidi per cibarsi. Da molti anni in Italia  la caccia ‘alla posta’ è vietata  in quanto considerata mero esercizio di tiro su una specie fortemente cacciata e venatoriamente molto interessante.

Solo negli ultimi cinque anni ii Guardiaparco hanno effettuato una trentina di operazioni antibracconaggio di caccia e pesca. I conseguenti accertamenti amministrativi sono stati ben 38 e hanno portato a 5 notifiche  di reato presso le Procure. “Ancora una volta- aggiunge il consigliere Fabrizio Fracassi–  la collaborazione tra volontari  e associazioni del territorio ha consentito di monitorare e controllare il territorio e in questo caso evitando  un’azione di caccia illegale“.

Fonte www.ticinotizie.it

 

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