Un appello alle istituzioni e alle autorità, per tutelare tutti insieme la salute dei cittadini e la qualità delle produzioni agricole. È quello lanciato da Coldiretti Pavia durante il convegno “Agromafie, no grazie!” che si è svolto questa mattina nella sede della Federazione provinciale.
“Negli ultimi mesi abbiamo assistito sgomenti al moltiplicarsi dei roghi di rifiuti nel nostro territorio e non solo – dice Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia – E come ci ha spiegato la Fondazione Osservatorio Agromafie promossa da Coldiretti e diretta dal procuratore Gian Carlo Caselli, lo smaltimento illegale dei rifiuti è una delle attività delle agromafie che nel 2017 hanno sviluppato un business criminale complessivo di 21,8 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto all’anno precedente”.
Al convegno che si è svolto stamattina al Palazzo Coldiretti di Pavia sono intervenuti il Colonnello Danilo Ottaviani, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, e Francesco Gianfrotta, ex magistrato che ora fa parte dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare promosso da Coldiretti. Proprio dal Quinto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio emerge che sul territorio provinciale l’indice di intensità del fenomeno agromafie si pone ad un livello medio-basso. “Ma questo non ci deve far abbassare la guardia, anzi – sottolinea Rodolfo Mazzucotelli, direttore di Coldiretti Pavia – Per questo riteniamo importanti sia la ricognizione dei capannoni sfitti sia il piano di accertamenti nei siti di stoccaggio rifiuti avviati sul territorio provinciale. Molto importante – continua il direttore di Coldiretti Pavia – anche la nascita del nucleo di tutela ambientale, al quale assicuriamo fin d’ora la nostra più fattiva collaborazione: da sempre Coldiretti è schierata per la tutela del territorio, per la salute dei cittadini e per la qualità delle produzioni agricole”.
Fondamentale avere sempre più controlli. “A tutte le Istituzioni ribadiamo la nostra più totale collaborazione in questo senso – dice ancora il presidente di Coldiretti Pavia – Dobbiamo evitare che si ripetano altre situazioni di pericolo come quelle verificatesi nei mesi scorsi a Mortara e a Corteolona, perché a pagare il conto rischiano di essere soltanto i cittadini e le aziende che vivono e lavorano sul territorio, a partire proprio dall’agricoltura e dall’allevamento che nella terra hanno il loro bene principale e non delocalizzabile. Per non parlare – conclude Wilma Pirola – dei danni diretti, indiretti e d’immagine che rischiano di subire tutte quelle aziende agricole impegnate onestamente ogni giorno per garantire i prodotti agricoli d’eccellenza del territorio pavese (dal riso al vino, ma anche le produzioni orticole, frutticole e di allevamento) che garantiscono posti di lavoro lungo tutta la filiera e una parte rilevante dell’economia provinciale. Non possiamo più permetterci altri episodi come quelli già avvenuti: la provincia di Pavia è e deve rimanere una zona di pregio per tutte le produzioni agricole”.