La famiglia nella cultura italiana è un valore profondamente radicato e riconosciuto ormai da tutti come vera risorsa. In veste di Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Lombardia segnalo favorevolmente l’attenzione posta dal DDL 735 (Pillon), “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bi genitorialità”, al supremo interesse del minore e della famiglia.
In base ai dati ISTAT aumentano in tutte le età divorziati e divorziate: oltre 1 milione e 672 mila (al 1 gennaio 2018), principalmente nelle classi 55-64 anni (da 0,8% a 5,3% gli uomini, da 1,0% a 6,4% le donne).
Quando i genitori si separano e rompono la convivenza familiare, i figli sono sempre e comunque colpiti nel loro bisogno fondamentale di appartenenza e soprattutto di ascolto. Per questo motivo cercare di ridurre il vulnus, garantendo loro rapporti familiari il più possibile completi e costruttivi, è la vera scommessa; ma questo interesse non è concretamente realizzabile se non attraverso il contrasto all’alienazione genitoriale, il perseguimento di una linea non conflittuale e il raggiungimento di un comportamento equilibrato.
Questo provvedimento vuole concretizzare l’interesse del minore nell'affermazione della bigenitorialità, ossia delle pari responsabilità e opportunità di entrambi i genitori sia nella cura che nell'educazione dei figli, nei tempi paritari, nel mantenimento in forma diretta e nel meccanismo di ADR (Alternative Dispute Resolution) che consente a molte famiglie di evitare la lite giudiziaria.
La mediazione obbligatoria gioca a mio parere un ruolo cardine affinché le parti possano trovare un accordo nel vero interesse del minore, che rappresenta anche uno degli obiettivi perseguiti dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza.