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Economia | 28 gennaio 2019, 12:17

Luce e gas, stimata azienda del settore vittima di fake news

L’incredibile vicenda, primo caso in Italia, conclusasi a favore della Multiutilities Company torinese ‘uBroker SRL’ fondata dall’imprenditore e mecenate Cristiano Bilucaglia. L’intervento di Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo di fama

Luce e gas, stimata azienda del settore vittima di fake news

In un’epoca di haters, odiatori di professione e populismo imperante e dilagante anche sul web, le fake news sono all’ordine del giorno.

E inquinano, spesso anche con gravi effetti, il buon nome, la reputazione, la credibilità di attori pubblici e privati. Ma anche di soggetti economici, vittime di inaudite azioni tese ad alterare le leggi di mercato.

Tra i casi più eclatanti emersi nell’ultimo anno, svetta quello di ‘uBroker SRL’ fondata da Cristiano Bilucaglia, stimato ingegnere, imprenditore e mecenate, primaria azienda italiana del comparto energia, luce e gas, vittima di un vero e proprio stalkeraggio finalizzato alla sottrazione di clienti mediante un’abile strumentalizzazione delle fake news.

Tutto ha avuto inizio intorno alla primavera della 2016, quando un sito www.angalus.it, i cui contenuti erano firmati a nome Alfonso Albore, intraprese una ricorrente campagna denigratoria nei confronti dell’Ingegner Bilucaglia e del suo gruppo d’imprese.

Di una delle quali, ironia, della sorte, lo stesso Albore era stato in passato socio, prima di inaugurare il portale www.laveraveritasu.com, oggetto dell’attività della Magistratura che ne accertò indiscutibilmente la finta natura di psuedo-sito di informazione consumeristica sul quale si consumava la finta comparazione delle bollette e delle tariffe di luce e gas a danno di ‘uBroker Srl’,  con il solo scopo di infangarne il buon nome, e distrarne la clientela.

In partica, tale sito civetta - sotto le mentite spoglie di un portale di informazione per consumatori in materia di comparazione delle bollette - intercettava i clienti della start-up del comparto luce e gas mediante false recensioni negative atte a indurre le persone a cambiare gestore per le proprie utilities, indirizzandole fra quelli sponsorizzati dal sito.

Sia ‘uBroker SRL’ che i clienti, ignari del misfatto, ne avevano un danno: la perdita di chances in termini di fatturato e credibilità per la prima, e tariffe decisamente maggiori di quelle ‘uBroker SRL’ (peccato che questo emergesse soltanto dopo).

Una malversazione costante e prima in Italia nel suo genere che ha posto le basi, negli ultimi due anni e mezzo, per un massivo numero di azioni legali civili e penali intraprese sia dall’azienda che dai clienti distratti, confluite in molteplici sentenze passate in giudicato, tutte conclusesi a favore di ‘uBroker SRL’.

Di cui l’ultima che, su autorizzazione del magistrato competente, è stata pubblicata con caratteri doppi rispetto al normale formato sulle pagine nazionali dei quotidiani ‘Corriere della Sera’ e ‘La Stampa’ a fine 2018.

Si tratta del primo caso nazionale legato a un fenomeno di stalking evidente e conclamato di stampo industriale nell’ambito settore delle utilities, sul quale interviene Alessandro Meluzzi, affermato psichiatra e criminologo: “La parola ‘stalker’ vuol dire costringere con atti persecutori qualcuno a cambiare le proprie condotte, la propria vita, il proprio progetto. Queste dinamiche sono frequenti naturalmente moltissimo in ambiente familiare, affettivo, erotico, sessuale, ma non è l’unica condizione. Infatti esiste uno stalkeraggio che riguarda le partiche produttive, economiche, aziendali, industriali”.

Prosegue lo studioso: “Infatti, qualora qualcuno o per una malsana forma di distruttività, o per concorrenza sleale o per il tentativo di danneggiare un concorrente inneschi dinamiche che chiamano in causa la calunnia, la diffamazione, ma anche semplicemente condotte che siano in grado di cambiare strategie progettuali e industriali, mette in atto una forma di stalking poco studiata, sia sul piano giuridico che su quello tecnologico, sul piano economico e medico legale per ciò che attiene ai danni esistenziali, personali. E, quindi, anche biologici di chi vi è sottoposto”.

Per poi approfondire: “Lavorare e mantenere il lavoro in una società come la nostra è qualcosa di certamente complesso. Ma quando la scorrettezza arriva a investire reati considerati molto gravi come lo stalking, noi ci troviamo molto al di là della situazione dello stalkeraggio in sé per sé, e dunque ben oltre le normali e ordinarie condotte di concorrenza aziendale che di solito vengono normate dal diritto civile. Esiste quindi un penale dell’aggressività interaziendale che dovrebbe essere approfondito”.

Conclude lapidario Meluzzi: “Ritengo che la vicenda dell’azienda in questione dell’Ingegner Bilucaglia rappresenti un primo casus iuris. E sul piano dello studio anche criminologico e psichiatrico forense dovrà necessariamente costituire un primo single case passibile di cultura e approfondimento perché temo che ahimé, considerate le dinamiche esistenti nella nostra società, è evidentemente molto probabile che cose del genere in futuro possano accadere. Occorrerà quindi gli operatori del diritto siano capaci di farvi fronte in modo adeguato, sia sul piano repressivo che ancor di più su quello preventivo”.

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