Lifestyle - 13 maggio 2019, 16:45

Il bluff al giorno d’oggi: dai consigli alle tecniche in digitale

Il bluff al giorno d’oggi: dai consigli alle tecniche in digitale

Oggi si sente spesso parlare di bluff, un termine che è diventato oramai di uso comune in moltissimi campi della nostra società. Eppure si parla di una tecnica che ancora adesso conserva molti segreti e soprattutto tanto fascino: sono numerosi i giocatori d’azzardo che provano a studiarlo e a padroneggiarne le varie strategie, avendo più o meno successo.

Non è una cosa che dovrebbe sorprendere, considerando che il bluff giusto inscenato al momento giusto può ribaltare le sorti della partita, regalando una vittoria quasi inattesa. È chiaro che, comunque, bluffare è un atteggiamento che ha i suoi vantaggi così come i suoi contro. Ecco spiegato perché conviene studiare un po’ le diverse sfaccettature di questa tecnica, in modo tale da comprenderla più a fondo.

 

Origini e significato del termine bluff

Il termine bluff fa riferimento ad un atteggiamento nato nel poker: nello specifico, bluffare vuol dire mentire in modo più o meno esplicito durante il gioco, facendo credere agli avversari di essere in una posizione di vantaggio o di svantaggio.

È interessante scoprire l’origine di questo verbo (“to bluff”), che nasce nel 17esimo secolo dal termine tedesco “bluffen”. Va anche sottolineato che i regolamenti ufficiali del gioco d’azzardo considerano questa pratica del tutto lecita, visto che chiunque può indurre in errore gli altri giocatori alterando lo stato apparente della propria situazione o mano.

Il bluff presuppone dunque una vera e propria guerra psicologica, fatta di falsi segnali che riguardano i gesti, le parole, le posizioni, i tic e via discorrendo.

 

Le varie tecniche di bluff nel poker

Come anticipato poco sopra, la strategia del bluff nasce proprio nel poker, un gioco di carte che basa molto del suo potenziale sulla capacità dei giocatori di occultare le proprie mosse con l’inganno.

Nello specifico, nel poker si parla di bluff (o di deception) quando si punta su una mano che il “bluffer” reputa inferiore a quella dell’avversario: adottando le giuste tecniche, è possibile convincere l’altro giocatore di avere una mano più scarsa di quella del bluffer, spingendolo a ritirarsi dalla contesa. In realtà esistono varie tecniche relative a questa pratica, e si tratta delle seguenti:

 

·       Bluff puro: il bluff puro è il più rischioso di tutti. Un vero e proprio salto nel buio che il giocatore adotta quando ha la certezza di avere una mano che non può migliorare nel prosieguo della partita. È una tecnica che basa molto del suo successo su uno stile di puntata aggressivo, tale da poter confondere gli avversari.

·       Semi-bluff: in questo caso si parla di un bluff comunque basato sulla possibilità che la mano possa migliorare nel corso del match.

·       Show Play: lo show play, noto anche come bluff passivo, si adotta quando si ha una mano forte e si vuole far credere agli avversari il contrario.

 

Un’arte che richiede capacità ed esperienza

Basta leggere alcune guide online per capire come bluffare con successo a poker, e aver sin da subito chiara una questione: la deception è una tecnica che richiede padronanza ed esperienza, perché può ovviamente produrre dei rischi non di poco conto.

Non a caso, nella maggior parte delle situazioni il bluff viene adottato in contesti dove il pericolo è tutto sommato contenuto, dunque con piatti che ospitano un numero limitato di chip. Naturalmente non mancano casi di bluff storici, con vincite enormi, ma – come detto – si tratta più di un’eccezione ad alto rischio che di una regola. Ad ogni modo, per bluffare correttamente bisogna avere una grande esperienza, e capire che anche gli avversari potrebbero ritorcerci contro questa tecnica.

 

Il segreto del bluff è l’auto-valutazione della mano

La deception non può diventare per definizione una scappatoia, anche perché non sempre una situazione la rende possibile. Certo, il bluff puro parte da una scelta drastica che vede la consapevolezza di una mano che non può migliorare, ma è efficace solo quando viene usata una tantum.

Il bluff “a metà” è il più efficace in assoluto, nonché il più complesso, perché il bluffer deve innanzitutto valutare oggettivamente la propria mano. In sintesi, deve capire quanto questa potrebbe migliorare, e fino a che punto portare avanti questa strategia, sempre per evitare di perdere troppi soldi.

 

È possibile bluffare al poker online?

In tanti si chiedono se è possibile utilizzare la tecnica del bluff anche online, e in effetti la risposta è positiva. A patto di sapere che le tecniche di deception sono molto diverse rispetto ad una partita “fisica”, perché su Internet vengono a mancare il contatto visivo, la possibilità di parlare e via discorrendo.

Sul web, comunque, è possibile bluffare alterando i tempi di risposta della giocata: ad esempio, puntare dopo diversi secondi potrebbe far intendere agli altri che siete dubbiosi, quando invece non è così.

Insomma il bluff è una vera e propria arte che può regalare grandi soddisfazioni o portare ad una figuraccia

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