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Cronaca | 18 settembre 2019, 21:24

Vigevano: violenta aggressione di un detenuto ai danni di tre agenti della penitenziaria

Nella colluttazione, avvenuta per difendere il medico presente ai "Piccolini", i tre agenti hanno riportato 30, 10 e 6 giorni di prognosi

Vigevano: violenta aggressione di un detenuto ai danni di tre agenti della penitenziaria

Un detenuto extracomunitario ha aggredito oggi alcuni agenti di polizia penitenziaria presso la casa di reclusione di Vigevano. l'aggressore era stato accompagnato in infermeria perché accusava mal di testa, ma appena arrivato innanzi al sanitario in modo pretestuoso ha richiesto farmaci non previsti dal suo piano terapeutico.

Al diniego del sanitario, lo stesso si scagliava con violenza verso lo stesso spingendolo contro la scrivania, estraeva una lametta abilmente occultata nel di polizia penitenziaria cavo orale e cercava di colpirlo. Solo il tempestivo intervento del personale presente evitava al detenuto di portare a termine il suo proposito criminoso. Gli assistenti di polizia penitenziaria intervenuti per cercare di disarmare e immobilizzare l'aggressore venivano colpiti ripetutamente da questi prima di riuscire con estrema difficoltà a bloccarlo.

Momenti di panico si sono vissuti quando il detenuto è riuscito ad afferrare un carrello dei farmaci, distruggendolo. Tre agenti sono dovuti ricorrere alle cure del caso presso il nosocomio cittadino, riportando lesioni guaribili rispettivamente in 30 giorni per una frattura dello scafoide, 6 giorni, e un altro è al momento ancora in osservazione presso l'ospedale per un presunto trauma cranico per aver ricevuto pugni alla testa. Per quest'ultimo la prognosi è di 10 giorni.

A dare la notizia è Leo Beneduci, segretario generale O.S.A.P.P. (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) che dichiara :”Piena solidarietà agli agenti di polizia penitenziaria coinvolti nell'aggressione che è costata lesioni gravi al personale. Il tema delle aggressioni, al netto delle “rassicuranti” dichiarazioni dell'amministrazione penitenziaria, è ancora un tema non solo di attualità , ma di estrema gravità. Non basta che ci venga detto che questi eventi siano “rischi del mestiere” : la verità è che le condizioni di lavoro del personale di polizia, non sono tra le priorità di intervento, con organici all'osso e la continua emorragia di personale ormai in tutti gli istituti di Italia, con la Lombardia che soffre una situazione drammatica ed al limite del collasso. Ma per qualcuno un corso di pugilato in carcere ( nel carcere modello di Bollate) fa più notizia e dimostra la “salute” del sistema penitenziario”.

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