Tra le tante note liete dell'edizione numero 70 del Festival di Sanremo, comprese le ripercussioni positive per la città e per i suoi commercianti oltre che lo strepitoso successo di ascolti in TV e sui social, ce n'è una che stona e che riguarda la lunghezza dello spettacolo in sé. Tra esibizioni degli artisti in gara, comparsate degli ospiti e gag programmate oppure improvvisate, gli appuntamenti con la kermesse sanremese in diretta dal teatro Ariston (e talvolta anche da Piazza Colombo) hanno ampiamente superato la mezzanotte terminando a notte fonda. Un esempio concreto è la serata di ieri, quella delle cover, conclusasi alle 2.03.
Tempi insomma lunghissimi, ben oltre ai ritardi del passato come conferma un decano del Festival di Sanremo come Massimo Morini:
"Sono al mio trentesimo Festival, ma io una cosa così lunga non me la ricordo - ha spiegato il collaboratore di sala, tra gli altri, di Marco Masini e Diodato - nemmeno quando si era rotto tutto e abbiamo dovuto interrompere mezz'ora: all'epoca avevamo finito prima. Neanche ai tempi di Baudo? Baudo nei suoi primi Festival metteva tutti gli artisti in gara a raffica all'inizio e una volta finita la gara dava spazio agli ospiti - ha aggiunto Morini, che questa sera riceverà al Palafiori il premio alla carriera da Regione Liguria - poi però è stato lui a introdurre gli ospiti tra le esibizioni e a spostare i giovani. Rimettere la gara prima rispetto agli ospiti è magari un'idea malsana, ma forse sarebbe meglio così".
Una polemica, quella sui tempi, che era stata già sdoganata in conferenza stampa: "Cercherò di asciugare, siamo andati un po' lunghi - aveva dichiarato Amadeus ai giornalisti presenti all'Ariston Roof - cercherò soprattutto nella serata di sabato di proclamare un vincitore prima del cappuccino". Una promessa che, a distanza di qualche giorno dell'appuntamento finale, e stata fin qui disattesa.