- 16 febbraio 2020, 12:33

La recensione: Sonic – Il film

Jeff Fowler porta sullo schermo, in live-action, l'iconico riccio velocissimo dell'omonimo videogame SEGA. Action gradevole

La recensione: Sonic – Il film

E’ blu, corre velocissimo e in cima alla lista dei suoi desideri ha quello di trovare un vero amico. E’ un riccio alieno, un po’ spaccone, di nome Sonic nato da un videogame (Sonic the Hedgehog) degli anni novanta dalla SEGA. In breve tempo divenuto talmente tanto popolare da riuscire a competere con il mitico Super Mario, l’idraulico dai grandi baffi della Nintendo.

Settimo franchise videoludico al mondo (in Italia uno dei primi testimonial del personaggio fu Jerry Calà, protagonista di uno spot per Giochi Preziosi), ora questo porcospino che indossa delle scarpe da ginnastica rosso fuoco, in grado di saltare molto in alto e di usare la sua energia cinetica per combattere, arriva sul grande schermo grazie al film d’animazione diretto da Jeff Fowler, al suo debutto alla regia di un lungometraggio, dopo aver sfiorato l’Oscar con il corto Gopher Broke nel 2005.

Tante le voglie che il fluffy riccio vuole soddisfare sul pianeta terra, dal giocare a freccette allo scatenare una rissa in un pub, ma soprattutto quella, appunto, di avere un migliore amico. Lo troverà in Tom Wachowski (James Marsden), un ufficiale del dipartimento di polizia di San Francisco, diventato sceriffo di Green Hills, che lo aiuterà a cercare di scappare dalle grinfie del cattivissimo Dottor Ivo Robotonik (Jim Carrey).

Un processo di realizzazione durato ben sette anni (era il 2013 quando la Sony Pictures Entertainment ottenne dalla Sega i diritti per portare al cinema la famose mascotte della casa) e non privo di difficoltà. Ultima, quella di una completa revisione estetica del personaggio (il designer originale di Sonic, Naoto Ohshima, e l’ex capo del Team Sonic, Yuji Naka, nonché molti suoi fan non avevano apprezzato il suo aspetto perché troppo distante dall’originale) con il conseguente slittamento della data di uscita del film.

Un percorso impervio dunque, con inoltre continue riscritture della sceneggiatura, ma il risultato di questa storia, poco comedy e più action, è piuttosto gradevole. E già ci si aspetta un sequel con anche i suoi storici compagni di avventura: Tails la volpe e Knuckles l’echidna, nonché l’innamorata Amy Rose.

Recensione tratta dal cinematografo.it

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