Chiedere dieci per ottenere cinque, far saltare il banco con una richiesta che manderebbe completamente in tilt la linea. Questa la strategia che si dovrà adottare per avere il raddoppio della Milano-Mortara. Il dato è emerso nell’incontro che si è tenuto ieri a Milano a cui erano presenti i tecnici di Trenord e Rfi, i rappresentanti dei pendolari e vari esponenti dei comuni della tratta. La linea a binario unico regge, e reggerebbe anche mettendo un treno ogni mezz’ora (come già accade oggi negli orari di punta). Rfi quindi non ritiene ci sia l’esigenza di un secondo binario. Le cose cambierebbero soltanto aumentando la frequenza a quattro treni l’ora.
Chi dovrà fare la richiesta, quindi? La Regione. Può sembrare strano, ma anche a fronte di un protocollo stipulato tra Governo e Pirellone (il Patto per la Lombardia), Rfi comunque non farebbe nulla se la frequenza dei treni rimanesse quella attuale. La linea, tecnicamente parlando, è in grado di sostenere un traffico di uno o due treni all’ora, e quindi per le ferrovie non ci sarebbe necessità di raddoppiarla. La “capienza massima”, per così dire, è di un treno ogni mezz’ora, quindi per avere il secondo binario bisognerà chiedere una frequenza di treni maggiore, cioè quattro convogli all’ora da e per Milano.
Il prossimo passaggio è che la Regione formuli richiesta ufficiale a Rfi (all’incontro era presente anche la consigliera regionale Silvia Piani), indicando che i finanziamenti per il raddoppio sono previsti dal Patto per la Lombardia. “Adesso sappiamo come muoverci – ha detto il sindaco di Vigevano Sala – e dobbiamo continuare a fare fronte compatto con gli altri comuni della tratta”.