Eventi - 07 febbraio 2018, 19:07

#Sanremo2018, Max Gazzè: "Non riuscirei a ascoltare e votare contemporaneamente"

Spazio al suo concept album Alchemaya che si concentra sul concetto di sintonia, mix tra orchestra sinfonica e sintetizzatore

Un'opera sintonica, un mix tra orchestra sinfonica e sintetizzatore, con questo termine Max Gazzè ha presentato nella sala stampa "Lucio Dalla" il suo ultimo album Alchemaya, un opera originale come "La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, una storia d'amore e fedeltà tra mare e sponda.

Il concept album si divide in due parti, la prima si tratta di un'opera originale in cui Max e il fratello Francesco fondono attraverso un libretto e composizioni originali, gli approfondimenti esoterici del cantautore siciliano negli ultimi 20 anni; la seconda parte invece riunisce una scelta di brani riarrangiati in forma sintonica. 

"Ho chiesto io a a Claudio di poter partecipare per parlare di un disco speciale, è un brano dove non c'è elettronica, è presente l'orchestra sinfonica e il sintetizzatore, un pezzo molto emotivo e ci sono tutti gli strumenti necessari per poterlo raccontare. Non è un album pop ma sinfonico, deve essere raccontato e accompagnato".

Non è mancato anche un passaggio sulle sue origini siciliane e se c'è qualcosa nel pezzo dell'isola: "A livello melodico c'è molto della mia terra, riconosco una peculiarità della terra siciliana di raccogliere delle melodie, i compositori di quella terra hanno sempre una caratteristica particolare. Il pezzo parla di una leggenda in Puglia a Vieste, una storia tutta da ascoltare (il paese gli ha persino riservato la cittadinanza onoraria).

Il sistema delle votazioni non l'ha convinto appieno: "Non capisco come si faccia a votare e ad ascoltare le canzoni, secondo me potrebbero dare qualche secondo in più per permettere a chi ha meno manualità di poter votare con serenità" continua Gazzè.

"Questo è un luogo incredibile, nel 1997 ho partecipato nella selezione sanremese con "Cara Valentina" e arrivai penultimo, io e Alex Britti non fummo selezionati, poi nel 1999 partecipai nei giovani con 'La musica può fare' e avevo un grande senso di incoscienza. Ieri ero particolarmente emozionato, salire sul palco è un interscambio continuo con il pubblico, in queste settimane ho subito le pressioni delle aspettative, facendo un paragone vado meglio in gara che in qualifica - scherza Gazzè - ad oggi sono più responsabile e questa consapevolezza mi ha fatto capire tutta la tensione, è un palco magico ma maledetto, quando sali entri in contemplazione con tutto quello che stai facendo".