Attualità - 21 dicembre 2018, 13:19

Vigevano, per Leonardiana una nuova perizia e un esposto in procura

Doppio colpo di scena nel consiglio in cui si è votata l’acquisizione al patrimonio comunale della mostra in castello: la Strada Verso Milano chiede di lasciare il prezzo in bianco chiedendo una nuova perizia, il Movimento 5 Stelle ha annunciato di aver depositato un esposto in procura sulla vicenda

Il comune di Vigevano comprerà dal consorzio Ast in liquidazione la mostra Leonardiana, ma non si sa a che cifra. Questo il risultato della votazione in consiglio comunale di ieri sera. La giunta si era presentata con una scrittura privata che avrebbe dovuto costituire un preliminare di vendita per un importo di 260.000 euro. Dalla maggioranza, però, è arrivata la richiesta da parte del consigliere Luca Bartocci (poi approvata) di chiedere una nuova perizia prima di procedere all’acquisto. “Come possiamo approvare un contratto preliminare lasciando in bianco la casella del prezzo?”, ha domandato Giuseppe Madeo di Per Vigevano.

La vicenda della compravendita di Leonardiana è alquanto complessa. La mostra fa parte del patrimonio del consorzio Ast, di cui il comune di Vigevano è socio. Il consorzio è stato posto in liquidazione due anni fa, ma ora sull’ente pende un’istanza di fallimento presentata dalla procura, che sarà discussa in tribunale a gennaio. La stessa liquidatrice del consorzio, Emilia Niboldi, aveva commissionato una perizia sul valore della mostra al prof. Carlo Alberto Carnevale Maffé. Sulla base di quella perizia era stato elaborato il preliminare di vendita.

Attorno al documento esiste un giallo: “Compare in un’assemblea dei soci di Ast di luglio, mentre nelle delibere di giunta risulta essere aggiornata a novembre”, fa notare Emanuele Corsico Piccolini del PD. Madeo contesta il fatto che il comune compri alla cifra decisa di fatto dal liquidatore: “Per quanto la perizia sia asseverata, rimane comunque di parte perché è stata commissionata da chi deve vendere”. Arianna Spissu (PD) sottolinea come nella stessa perizia ci siano delle stime smentite dai fatti: “Per il 2018 era previsto un incasso di oltre 70.000 euro, invece secondo i dati aggiornati al 30 novembre siamo fermi a 43.000”.

Anche in maggioranza, evidentemente, non ci si è fidati troppo di questa perizia, tanto che ne è stata richiesta un’altra. Rimane la particolarità dell’aver comunque votato per l’acquisizione posticipando la decisione del prezzo in un secondo momento. Le cose potranno cambiare dopo il 9 gennaio, quando il tribunale di Pavia deciderà sull’istanza di fallimento: nel preliminare di vendita, infatti, è specificato che si procederà all’acquisto soltanto se il procedimento verrà archiviato.

L’udienza di fallimento, però, non è l’unica spada di Damocle che pende sulla vicenda: la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Baldina, infatti, si è rivolta alla procura. Dopo aver sollevato questioni sulla difficoltà di stima dell’effettivo valore di Leonardiana e aver posto obiezioni sull’opportunità di dare soldi pubblici a un consorzio privato, la consigliera ha annunciato di aver “già depositato un esposto alla procura della repubblica, per valutare l’iter seguito e per accertarsi che non esistano motivi ostativi alla conclusione del negoziato”.