Attualità - 19 marzo 2019, 00:09

Gropello Cairoli: il gruppo dei pendolari lomellini che utilizzano il servizio su gomma fornito da Autoguidovie invita l’agenzia di trasporto pubblico, l’azienda e i comuni a stringere i tempi per un tavolo comune

L’obiettivo è quello di rivedere un piano ormai obsoleto e di potenziare delle linee che sono ormai da anni molto frequentati da studenti e lavoratori

In seguito della riunione tenuta a Gropello lo scorso 15 febbraio, il Gruppo di coordinamento dei pendolari ha raccolto parecchie segnalazioni ha elaborato un documento allegato, che è sempre in aggiornamento soprattutto nella parte che riguarda le richieste sulle singole corse e sui percorsi.

Abbiamo inviato il documento a tutti gli attori della situazione: Autoguidovie, Trasporto pubblico locale ed ai Comuni – dice Cristina Ornigotti che si sta occupando di fare da punto di riferimento per le istanze dei pendolari perché vogliamo, insieme alle amministrazione comunali, creare un fronte comune per tutelare i diritti e le esigenze dei cittadini della lomellina cercando di preservare un servizio pubblico di trasporti degno di questo nome. La nostra richiesta è semplicemente quella della possibilità di incontrare Autoguidovie e l'Agenzia dei trasporti per confrontarci e poter esporre le nostre legittime aspettative. Per dare una veste il più possibile completa alla nostra analisi, si è informato il maggior numero di utenti possibile tramite volantini, email, post sui social e con un incontro pubblico molto partecipato. Abbiamo raccolto l'adesione di molte persone e ricevuto oltre 50 schede di segnalazione da singoli utenti e da gruppi di pendolari che hanno evidenziato le loro esigenze, le incongruenze e le lacune del nuovo piano proposto”. Lo scopo è di elaborare un’analisi del servizio attuale e delle proposte sul tavolo, cercando di evidenziare quelle che, a nostro avviso, sono le condizioni imprescindibili e le caratteristiche necessarie per il Servizio di Trasporto Pubblico adeguato alle esigenze.

La proposta attuale – va avanti Cristina Ornigotti -  si basa su un Piano di servizio elaborato diversi anni fa sulla base di dati obsoleti e non aggiornati. Le esigenze del territorio nel frattempo sono cambiate, cosi come sono cambiati la struttura sociale, economica e logistica. Banalmente l'utenza che utilizza un mezzo pubblico per muoversi da e verso il capoluogo di regione è notevolmente aumentata. Pensiamo quindi che sia utile un ripensamento "politico" del Piano di Servizio, senza tralasciare le motivazioni di natura ecologica ed ambientale che necessitano l’incentivazione del trasporto pubblico a discapito di quello privato: la Lombardia dal punto di vista atmosferico è una delle aree più inquinate d'Europa”.