Cultura-Eventi - 01 luglio 2019, 20:03

Vigevano: reminiscenze Longobarde raccontate a San Dionigi

Sabato si è tenuto il Convegno sui Longobardi per la ricorrenza dei 1450 anni dalla discesa del popolo germanico nel Nord Italia

569-2019 sono queste le date chiave per la celebrazione dei 1450 anni dell'invasione dei Longobardi nel Nord Italia, e in particolare nella zona del fiume Ticino. La Società Storica Vigevanese coadiuvata dal Rotary Club Vigevano Mortara ha organizzato un evento libero per celebrare questo ricordo che ha lasciato una traccia indelebile nel nostro territorio e nel nostro modo di essere.

Sabato presso l'Auditorium San Dionigi sono intervenuti relatori accademici, storici, archeologi, linguisti e giovani ricercatori che hanno condiviso il loro sapere e le loro competenze con tanti appassionati. Dalle 8.30 si è aperto il Convegno con una prima generale descrizione dell'invasione barbarica dei Longobardi nella zona del Ticino, del Sesia e del Po. Il primo intervento curato dal Dr. Piero Majocchi ha concentrato l'attenzione sul background di elementi soprattutto romani presenti ma in dissoluzione nel Nord Italia al momento della discesa longobarda.

Il Dr. Fabio Romanoni ha analizzato le vicende ed il costituirsi degli insediamenti longobardi nel nostro territorio, la Lomellina. Successivamente è stato il Dr. Fabio Bargigia a presentare nella sua relazione le tecniche belliche dei Longobardi, focalizzandosi su armature, armi, uso della fanteria e della cavalleria.

La Dr.ssa Rosanina Invernizzi ha descritto al pubblico presente in sala l’importanza archeologica ed artistica del complesso monumentale di Lomello, emblema lomellino del passaggio da Mansio romana a Castrum longobardo. La seguente relazione del Prof. Aldo Settia ci ha riportato alla battaglia di Mortara del 773, tra Carlo Magno e Desiderio.

La pausa tra la prima parte mattutina e la seconda parte del Convegno pomeridiana è stata l'occasione per testare la colazione di lavoro “alla longobarda”. La cura degli aspetti alimentari è stata di Grazia Rossanigo, che ha brillantemente illustrato gli usi alimentari longobardi.

Nel pomeriggio ci si è dedicati con maggior attenzione al diritto, alla religione ed alla lingua dei Longobardi.
Dino Rabai ha presentato una relazione sull’Editto di Rotari, un primo corpus di leggi scritte per un popolo germanico, le cui tradizioni giuridiche erano state fino ad allora tramandate oralmente. Cesare Silva ha affrontato il complesso rapporto tra Arianesimo e Cattolicesimo, analizzato sia all’interno della stessa aristocrazia longobarda, sia con l’esterno della popolazione romana cattolica. E infine Marusca Francini ha riportato alla luce le peculiarità e le tangenze della lingua longobarda con il più ampio ambito delle lingue germaniche.

Andrea Pugno