Cultura-Eventi - 28 ottobre 2019, 10:02

Olevano Lomellina in festa per San Michele Arcangelo

In questo caldo giorno di fine ottobre, con l’ora legale che ci ha detto da poco addio, il piccolo borgo di Olevano Lomellina, in quella zona dove le risaie in estate sono grandi specchi d’acqua, ha ospitato la festa di San Michele Arcangelo, cuore della tradizione popolare del paese.

Una manifestazione davvero suggestiva, con la banda, elegante nelle sue divise rosse, i carri e i trattori che, come un tempo, si erano riuniti nella piazza del paese, una ricostruzione della trebbiatura con i mezzi di una volta, la storia del riso e della Lomellina.

Accanto un angolo con i giochi dei nonni, i semplici divertimenti di un tempo, fatti di semplici elementi che hanno accompagnato tanti bambini nel diventare grandi.

Non mancavano le bancarelle, con qualche abito per la stagione invernale, oggetti simpatici e originali di bigiotteria, dolci e naturalmente castagne.

Olevano Lomellina, situato in una zona pianeggiante al centro della Lomellina, ha origini di epoca gallo-romana, quando la zona era attraversata da un'antica strada romana che dal Sempione portava a Genova.

Con l'avvento della signoria Sforzesca il feudo venne acquistato nel 1467 dagli Attendolo Bolognini, e nello stesso secolo signori del luogo furono i Beccaria.

Nel corso dei XVI e XVII secolo il feudo venne condiviso tra gli Attendolo Bolognini e i Beccaria del ramo di Santa Giuletta poi, estinti questi nel 1630, i primi riunirono nelle loro mani le rendite del feudo, che nel 1688 fu acquistato da Lorenzo Taverna, conte di Landriano e signore di Cilavegna, e i suoi discendenti furono i Signori di Olevano fino alla fine del feudalesimo nel 1797. Intanto, nel 1707, con il resto della Lomellina, Olevano fece parte del regno sabaudo.

Nel corso del Settecento Olevano cambiò volto, poiché i marchesi Olevano trasformarono l'antico castello in una villa e ricostruirono con l'aiuto della popolazione una nuova chiesa e intrapresero importanti opere di bonifica e canalizzazione, estendendo la coltivazione del riso.

Durante Napoleone Olevano fu inserito nel dipartimento dell'Agogna, un distretto di Vigevano e nel 1818, con l'istituzione della provincia di Lomellina, ne entrò a far parte.

Con la seconda guerra di Indipendenza e l'annessione al regno di Sardegna delle province della Lombardia, Olevano ricadde sotto la provincia di Pavia e nel 1863 cambiò la denominazione in Olevano di Lomellina, per distinguerlo dagli altri comuni recanti lo stesso nome, che sono Olevano Romano e Olevano sul Tusciano.

Paola Montonati