Stasera, in una dolce sera di novembre, la Sala dell’Affresco del Castello di Vigevano ha ospitato il monologo - conferenza di Mariateresa Bocca Non è mai troppo tardi per essere chi saresti potuto essere. George Eliot, una donna di talento.
Interessante l’autrice che conoscevo da tempo, ma ancora più da sottolineare l’attenzione delle persone convenute in questa sala, calda, luminosa, accogliente, ad ascoltare Mariateresa Bocca, con il sottofondo della musica del primo concerto brandeburghese di Bach, cui è doveroso fare tanti complimenti per come ha reso lo scritto, sentito, accattivante, vivo.
E’ la storia di una donna fuori dal comune e del suo racconto gotico Il velo dissolto, con un protagonista ambiguo, che incarna i tratti distintivi del genio della Eliot, con la sua capacità di penetrazione psicologica dei più oscuri recessi dell’animo umano.
George Eliot era in realtà Mary Anne Evans, nacque il 22 novembre 1819 in una fattoria nel Warwickshire, in Inghilterra da Robert Evans e della sua seconda moglie Christiana Pearson Evans.
La sua educazione scolastica iniziò nel 1824 e la governante della sua scuola, Miss Maria Lewis, la prese sotto la sua ala, insegnandole a suonare il piano, le lingue straniere e a scrivere racconti e poesie.
Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1836, Mary ritornò a casa, ma continuò a studiare con un insegnante privato.
Il grande cambiamento nella sua vita accade quando seguì il padre, ormai in pensione, a Coventry, dove iniziò a frequentare gli ambienti intellettuali di Cara e Charles Bray, e cominciò a leggere Thomas Carlyle, Ralph Waldo Emerson e Walter Scott.
Dopo la morte del padre, Mary viaggiò con i coniugi Bray in Italia e Svizzera, per poi trasferirsi a Londra, dove cominciò a lavorare come giornalista con lo pseudonimo di Marian Evans per l'editore Chapman e la sua rivista Westminster Review.
Mary teneva letture a teatro, fu amica di personaggi come Charles Dickens e Wilkie Collins.
Nel 1852 accadde qualcosa che cambiò la sua vita, conobbe George Henry Lewis, se ne innamorò, ricambiata e per lei l’uomo lasciò la moglie.
Nonostante l’opposizione di amici e parenti, i due convissero fino al 1878, anno della morte di Lewis, che incoraggiò la compagna a scrivere, Mary scelse lo pseudonimo di George Eliot.
I primi successi letterari furono le raccolte di racconti Blackwood's Magazine e Scene di vita clericale, mentre il suo primo romanzo Adam Bede fu pubblicato nel 1859 e ottiene un grande successo di pubblico, come Il mulino sulla Floss (1860); Silas Marner (1861); Romola (1863), Felix Holt, il radicale (1865); Middlemarch (1865), La leggenda di Jubal (1874) e Daniel Deronda (1876).
Dopo la morte del compagno, la scrittrice si ritirò a vita privata, consentendo solo al banchiere John Walter Cross di farle visita. Quest’ultimo le chiese di sposarlo nonostante avesse ben vent'anni in meno di lei.
La scrittrice fu inizialmente riluttante, ma nel maggio 1880 decise di sposarlo, però le nozze ebbero breve vita, dal momento che Mary morì il 22 dicembre dello stesso anno, minata da un male incurabile.