Siamo a Furato, frazione di Inveruno, a pochi chilometri da Magenta.
E’ una Chiesa dall’architettura moderna, nata negli anni ’60 a racchiudere un Presepe non grande, ma curato nei minimi dettagli.
Visibile sul fondo della chiesa, l’allestimento si presenta in tre parti, al centro la Natività, con un suggestivo alternarsi di giorno e notte, un forte effetto tridimensionale, e con le statuine, di pregevole fattura, vestite con abiti in tessuto rifiniti meticolosamente.
In primo piano oggi, oltre alla Sacra Famiglia, erano presenti i Re Magi, simbolo della festa dell’Epifania.
Nelle nicchie laterali sono raffigurate, con uno stile completamente diverso, la presentazione di Gesù al tempio e l’ultima cena.
Il tutto con il sottofondo di una voce narrante.
Chi arriva per la prima volta qui, nota una particolarità insolita: la Chiesa, il concerto delle campane e il campanile sono separati.
Ma la spiegazione è nella storia di questo borgo.
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente in Furato fu eretta negli anni Sessanta del Novecento quando, su richiesta degli abitanti della frazione che era arrivata a 800 abitanti, s’iniziò una raccolta fondi per la costruzione di una nuova chiesa.
I lavori ebbero inizio nel 1967 e si conclusero due anni dopo con la benedizione della chiesa il 16 novembre 1969 ad opera dell’arcivescovo Giovanni Colombo.
La facciata a capanna è realizzata in mattoni rossi con un lungo corridoio centrale che permette l’apertura di finestre che illuminano l’interno del complesso e sopra il portale bronzeo si apre un timpano decorato ad affresco con la Madonna.
La chiesa possiede un concerto di cinque campane in Si bemolle3, fuso nel 1949 dalla ditta Fratelli Barigozzi, recuperato dal precedente campanile della chiesa parrocchiale e collocato a lato.
In omaggio alla vecchia chiesa di Furato resta in piazza Pio X il suo campanile, un po’ solitario, ma estremamente elegante.
Il presepe è visitabile fino al 12 gennaio, tutti i giorni dalle 9 alle 17.