Attualità - 17 marzo 2020, 23:03

In soccorso a Bergamo arrivano gli Alpini: ospedale da campo con trecento posti letto e cento persone impiegate

Una notizia che dà speranza alla provincia di Bergamo e anche a quella di Brescia, ormai allo stremo: si arriverà a disporre di oltre trecento posti, tutti serviti da impianto ad ossigeno e terapia sub intensiva

Bergamo (3.993 contagi) e Brescia (3300), ormai allo stremo, ricevono una mano concreta dagli Alpini, che tengono fede ai loro slanci di generosità e mobilitazione senza paragone. E così la notizia dell'intervento dell'Associazione Nazionale Alpini che schiererà il suo Ospedale da campo all'interno della Fiera di Bergamo è forse la più attesa e la più bella da tanti giorni per una zona della nostra terra piegata da lutti inenarrabili. 

L'intervento, d'intesa con la Protezione Civile, la Regione Lombardia e l'azienda sanitara Papa Giovanni XXIII di Bergamo prevede il dispiegamento di gran parte delle strutture dell'Ospedale Maggiore e dell'Ospedale Leggero con supporto logistico.  L’operatività dei primi posti letto dovrebbe concretizzarsi entro una settimana.

Saranno utilizzate tensostrutture e tende di diverse dimensioni per arrivare a disporre di oltre trecento posti, tutti serviti da impianto ad ossigeno, di terapia sub intensiva per pazienti già usciti dalla fase critica, con alcune ampie zone comuni e 24 camerette a 4 letti. Già nella fase iniziale potranno essere un centinaio i pazienti trattati con “casco” respiratorio. Opereranno nell’Ospedale da campo circa cento persone al giorno, tra personale sanitario dell’Ana, degli ospedali bergamaschi, alcuni medici cinesi e personale tecnico.

I padiglioni della Fiera di Bergamo offrono ampi spazi, che però devono essere rapidamente adattati alle esigenze. «Le nostre dotazioni - stima Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità dell'Associazione nazionale alpini - saranno pronte entro tre giorni, però bisognerà provvedere anche a strutturare l’impianto per l’erogazione dell’ossigeno e ad installare gli shelter per i bagni e le docce, interventi che richiederanno qualche giorno in più».

«L’Ospedale da campo è una risorsa che le penne nere hanno voluto - ha dichiarato il presidente nazionale delle penne nere, Sebastiano Favero - proprio per affrontare le situazioni di emergenza. Al tempo stesso non possiamo non sottolineare come capacità come questa siano espresse da una Associazione che ha tratto per oltre un secolo la propria linfa dal servizio prestato dai giovani allo Stato; servizio che, perciò, con forza, continuiamo a chiedere che, con moderni metodi e nuove sinergie, sia nuovamente istituito».

redazione online Varese