Attualità - 19 marzo 2020, 15:04

Coronavirus. un sindaco del Varesotto chiama a raccolta i colleghi: «Chiediamo al Governo l'intervento dell'esercito per aiutarci a fare stare in casa le persone»

Il grido d'allarme del primo cittadino di Brenta, Gianpietro Ballardin: «Richiediamo formalmente a Regione e Governo di attivare i militari a supporto e come deterrente per ridurre l'eccessiva presenza per strade e boschi della gente, un comportamento grave e irrazionale»

L'eccessiva presenza di persone che nonostante le prescrizioni del Decreto del Governo, frequentano strade, boschi e sentieri del Varesotto, è un problema che riguarda molti Comuni della nostra provincia.

Il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin, comune del Varesotto, chiama a raccolta i colleghi primi cittadini per invocare assieme la mobilitazione dell'esercito per risolvere il problema che rischia seriamente di aggravare il contagio da Coronavirus.

«Visto l'aggravarsi della situazione ho chiesto ai sindaci del territorio di predisporre una richiesta indirizzata alla Regione e al Governo sull'attivazione dell'esercito quale necessario supporto e deterrenza per ridurre l'eccessiva presenza all'aperto della gente che crea grave rischio alla salute pubblica e aumento di problemi per le strutture sanitari - spiega Ballardin - La gente deve stare a casa altrimenti va sanzionata non possiamo più sottovalutare questo problema e dobbiamo aiutare concretamente il prezioso lavoro dei medici e degli infermieri».

Il sindaco ha inviato un messaggio ai colleghi del territorio. 

«Non è possibile assistere a questi comportamenti gravi e irrazionali che oltremodo mettono in difficoltà medici ed infermieri posti oggi in una situazione veramente difficile» insiste il primo cittadino.

A Brenta tutto sommato la situazione è sotto controllo. 

«Stiamo facendo monitorare la situazione del territorio dalla Protezione Civile e forniamo agli anziani soli spesa e medicine. Per il problema della solitudine abbiamo attivato un rete di telefonate solidali attraverso conoscenze reciproche per fare sentire alla gente che ci siamo e che qualcuno si preoccupa di loro. Considerando che vi sono parecchi anziani» conclude Ballardin.