Attualità - 25 aprile 2020, 16:37

LA STORIA. Vigevano, la laurea di Chiara: “Mi aspettavo una proclamazione in Aula Magna, mi sono accontentata del salone di casa”

La giovane, giovedì scorso, è diventata dottoressa in Comunicazione, Innovazione, Multimedialità presso l’Università degli Studi di Pavia

Avrebbe voluto sicuramente coronare in modo diverso la conclusione del suo percorso scolastico. La classica discussione nell’Aula Magna dell’Università di Pavia, con intorno familiari e amici, avrebbe di certo ripagato e fatto giustizia a tutti gli sforzi profusi negli ultimi tre anni.

Purtroppo l’epilogo è stato diverso da quello che lei sognava. Chiara Resca, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Covid-19, ha dovuto rivedere i suoi piani. La seduta di laurea, come per molti altri studenti di varie facoltà, non è stata rinviata, ma si è tenuta davanti al computer di casa sfruttando le varie piattaforme tecnologiche (nel caso di Chiara si è utilizzato Zoom).

La giovane 22enne ha così vissuto il suo giorno più importante davanti al pc. Ha sfoggiato un outfit consono all’evento e poco importa se è stata costretta a rimanere chiusa in casa. Ha indossato un vestito a fiori e tacchi e aspettato il suo turno. E sono i momenti di attesa quelli che Chiara ricorda meglio. Un’attesa vissuta “male” appena saputo della notizia della laurea online per poi trasformarsi in ansia nei giorni imminenti all’ultimo atto.

“Appena mi hanno comunicato la notizia - spiega - mi sono rattristata e sono rimasta arrabbiata fino a tre-quattro giorni prima della laurea. Ero talmente demoralizzata che ho impiegato il doppio del tempo per preparare il discorso e la presentazione PowerPoint. Non avevo testa. Dentro di me continuavo a ripetere che una laurea online non avrebbe avuto lo stesso effetto di quella classica”.

L’amaro in bocca rimane più che altro per la mancata discussione della tesi. Infatti, Chiara ha dovuto registrare il suo discorso nei giorni precedenti, inviarlo alla commissione che l’ha ascoltato a parte. “Sotto questo punto di vista - riprende - non mi sono sentita molto ricompensata di tutto il lavoro svolto negli ultimi mesi. A risollevarmi ci hanno pensato le parole di gradimento pronunciate dal mio relatore”.

Chiara ha presentato una tesi in cui si tratta una piaga quanto mai d’attualità in questo periodo di quarantena: la violenza sulle donne. A causa delle restrizioni Covid-19, le donne sono obbligate a rimanere chiuse in casa con coloro che si trasformano in “aguzzini”. Il suo lavoro “Sono soltanto parole - Il monologo di Paola Cortellesi contro la violenza sulle donne” è stato apprezzato dall’intera commissione.

Il programma, come detto, non ha previsto la discussione della tesi in “tempo reale”. La commissione ha comunque sottoposto a Chiara una domanda prima di proclamarla dottoressa e dare il via ai festeggiamenti con l’immancabile corona di alloro. A seguirla su Zoom, oltre ai parenti, si sono collegati tutti i suoi amici.

Con loro ci sarà tempo per festeggiare. Per ora le hanno inoltrato su Whattsapp un video e le hanno fatto recapitare a casa uno striscione. “Ciò che mi è stato sottratto dal Covid-19, mi è stato dato da mamma, papà, mio fratello Paolo e tutti i miei amici. Mi aspettavo una laurea in Aula Magna con indosso un vestito bianco e una gran festa, ma alla fine mi sono accontentata dal salotto di casa. E non è stato poi così male”.

Fabrizio Negri