Attualità - 25 aprile 2020, 11:57

Spostamenti dal 4 maggio: niente autocertificazione tra comuni e in Regione? Liguria e Veneto allentano le restrizioni

L'ipotesi sul tavolo del governo è quella di consentire spostamenti in regione senza autocertificazione. Da lunedì la Liguria concede corse, uscite in bici e altre aperture mentre il Veneto riapre cimiteri, coltivazione di orti urbani anche fuori dal comune e vendita diretta del cibo d'asporto

Mentre la Regione Liguria annuncia un'ordinanza che da lunedì permetterà alcune concessioni alle misure di restrizione (si potrà tornare a correre o andare a pesca e in bici, aprono altri negozi:  si è sempre in attesa del decreto governativo per le riaperture dal 4 maggio: annunciato per il fine settimana, potrebbe arrivare lunedì o martedì. Ma il condizionale detta legge e resta d'obbligo.

Prende corpo anche l'idea, ma siamo sempre nel campo delle indiscrezioni, dell'istituzione di «zone rosse» locali nel caso si verifichino focolai dopo la parziale ripresa in ben determinati territori.

E la mobilità? Potrebbe non essere più necessaria l'autocertificazione per spostarsi all’interno del proprio comune e della stessa Regione: ma, come per tutto il resto, non c'è il nero su bianco anche se sembrerebbe questa l'ipotesi allo studio del governo (autocertificazione che resterebbe obbligatoria per gli spostamenti tra diverse regioni, consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute).

Vedremo naturalmente come si regolerà la Regione Lombardia, nel caso fosse questa l'indicazione del governo.

Ricordiamo che il governatore veneto Zaia, invece, ha approvato un'ordinanza che consente, tra l'altro, la vendita diretta nei locali del cibo da asporto, l'accesso ai cimiteri, la possibilità di coltivare l'orto anche al di fuori del proprio comune, l'apertura di cartolerie e librerie, lavori per alcune opere pubbliche ed edilizie sul patrimonio esistente, la riduzione del distanziamento da due metri a uno.