Ecco le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia, sulle possibili misure dell'Inail per le riaperture e non solo.
«Se il Dpcm sarà rigido sulle norme Inail, allora sarà il disastro, non riparte nulla».
«Sto facendo una battaglia civile, serena, perché non siano applicate le linee guide dell'Inail. O che siano applicate solo in mancanza di alternative. Dobbiamo ricordare che la partita della riapertura di lunedì 18 maggio è più importante di quella del 4 maggio. Noi vogliamo riaprire bar, ristoranti, spiagge, attività commerciali, servizi alla persona, centri sportivi, palestre e piscine, se il governo ci dà delega. L'ordinanza porterà la mia firma e lo faccio sapendo che i veneti sono responsabili. In sicurezza e con l'aiuto di tutti possiamo aprire. Da lunedì 18 se vediamo qualcuno senza mascherina abbiamo diritto di arrabbiarci ancora di più».
«Il cittadino si colleghi al portale Inps direttamente per avere un contatto diretto: questo abbiamo chiesto perché tutti possano capire come mai in Cig non arriva lo stipendio».
«Stiamo calando come dati in terapie intensive e ricoveri, dal 10 di aprile ad oggi. Da 33 giorni i dati sono positivi, con calo di tutte le curve. Oggi il dato importante è che tra i positivi abbiamo un più 31 su 10mila tamponi fatti nelle 24 ore. Con tutti questi dati resta il problema di affrontare la riapertura».
«Il Veneto è in linea con tutta la serie di indicatori. C'è un R0 di 0,53 e un tasso di contagi su tamponi del tre per mille. È un tasso bassissimo».
«Le linee guida dell'Inail vorrei fossero applicate solo in mancanza di linee guida delle Regioni, stilate dai dipartimenti della prevenzione. Perché per alcune attività diventa imbarazzante, penso ai 4 metri da tavolo a tavolo nei ristoranti. Penso anche alle spiagge, che per noi sono vitali, e alla distanza fra ombrelloni. Stiamo lavorando affinché le linee guida Inail diventino alternativa da applicare solo se la Regione non ha le sue, scritte dal dipartimento della prevenzione della sanità pubblica del Veneto. Nel nuovo Dpcm dovrà quindi essere scritto che si applicheranno le linee guida Inail qualora non vi siano linee guida regionali. Se il Dpcm invece sarà rigido sulle linee Inail, allora sarà il disastro, non riparte nulla. Ma se restano le linee guida Inail io firmo comunque l'ordinanza, ma sono fiducioso».
«Noi non vogliamo essere irresponsabili, ma ho detto a Conte di guardare con attenzione alle linee guida dell'Inail perché in alcuni casi sono inapplicabili. Possiamo modificare tutto, facciamolo entro lunedì. Volevano ragionarci, non aveva visto alcuni dossier».
«I limiti per le grandi manifestazioni come concerti, partite di calcio e grandi eventi, restano. Spero che questo veto duri ancora poco ma immagino restino queste limitazioni e slittino un po' più in là, ma sarà scritto nel nuovo Dpcm. Il tema dei grandi eventi è un problema concreto».
«Sulle spiagge del Veneto il distanziamento sarà di 3 metri tra le file e di 2 metri tra ombrelloni».
«In osterie e ristoranti sono previsti due metri da tavolo a tavolo, gel sul tavolo, guanti e mascherina per dipendenti, mascherina per andare in bagno, misura della temperatura all'ingresso. Cipriani dell'Harry's Bar dice di non voler riaprire con queste regole (quelle dell'Inail) e ha ragione, ha pienamente ragione, per questo dico al governo di lasciarci fare gli "abiti sartoriali"».
«La conformazione delle spiaggette, il turismo estero che non c'è: è una tragedia, stiamo colpendo la prima industria del Veneto, quella del turismo. Bisogna risolvere anche questo problema».
«La crisi morde, il Veneto ha già perso 50mila posti di lavoro, e non li ricostruiamo in poche ore, e 35mila vengono dal mondo del turismo. Poi leggiamo con imbarazzo dei corridoi dalla Germania alla Croazia, e mi chiedo: il ministero degli Esteri che cosa stia facendo? Di Maio cosa sta facendo?».
«Il Veneto sta lavorando per una sua ordinanza e anticipare prima del 1 giugno. Il piano è per le regioni e i territori confinanti, ma la totale mobilità non dipende da noi».
«Sulle seconde case ci saranno novità nell'ordinanza che faremo lunedì. All'interno del territorio regionale si va alla liberalizzazione, non vediamo perché non farlo».
«La Campania ad esempio vuole restare chiusa, rientra nei loro diritti chiudere i confini, noi non chiudiamo».