«La narrativa catastrofista, alimentata da media sensazionalisti, politici impauriti e/o opportunisti, ed esperti drogati dai riflettori va messa in soffitta, una volta per tutte. La riapertura a fasi dell'Italia (4 maggio, 18 maggio, 3 giugno) non ha causato nessun rimbalzo dei casi, come molti invece temevano e prevedevano»: sono le parole riprese dall'agenzia Adnkronos del virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, a proposito della pandemia di Coronavirus.
«Per come la vedo io - aggiunge Silvestri nella sua rubrica social "Pillole di ottimismo" commentando i dati italiani di i su questa fase della pandemia - i numeri sono molto positivi. Passo dopo passo, un giorno alla volta, con prudenza, con ottimismo stiamo andando verso la fine. La ritirata continua».
Di più: «Ormai sta diventando impossible sostenere allo stesso tempo i due pilastri della “narrativa catastrofista” sul Covid-19 - aggiunge lo scienziato di Senigallia - e cioè che la fine del lockdown porta automaticamente il R0 a diventare >1, e che nessun altro fattore possa mitigare la diffusione del virus (stagionalità, attenuazione del virus, immunità naturale o quant’altro). La pandemia non è finita - conclude Silvestri - ma di paura ne abbiamo avuta fin troppa».