Più di 1700 donazioni per oltre 1 milione e 600 mila euro, insieme a decine di donazioni "in natura" con decine e decine di attrezzature e strumenti. È il segno della solidarietà di coloro che, persone fisiche, associazioni o aziende, hanno accompagnato la fase più critica della pandemia per l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara: centinaia di nomi che sono stati trascritti in un prezioso volume che sarà conservato nell’archivio storico dell’Ospedale, e che oggi sono stati simbolicamente ringraziati con una cerimonia svoltasi nell'aula magna e voluta non a caso nel giorno della festa di san Michele Arcangelo, a cui è intitolata la chiesa e la parrocchia che hanno sede all'interno dell’Ospedale
Il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Mario Minola, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi e il sindaco di Novara Alessandro Canelli hanno avuto modo di rendere omaggio ai donatori e con loro ai medici, agli infermieri, al personale ausiliario e amministrativo di una delle più antiche istituzioni sanitarie pubbliche, che ha le proprie radici nella seconda metà dell'XI secolo e che è stata formalmente istituito con una Bolla papale nel 1482.
Al “Maggiore” durante la pandemia sono state ricoverate 1235 persone colpite dal Covid con picchi che hanno superato i 250 ricoveri giornalieri. Numerose e toccanti le testimonianze presentate, in una occasione che è stata utile anche per rimarcare l’importanza di mantenere salde le regole di comportamento per evitare un nuovo dilagare dell’infezione.