Non è ancora concluso il tira e molla sugli spostamenti nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. L'attuale Dpcm sul Coronavirus prevede al momento il divieto di spostarsi al di fuori del proprio comune il 25, 26 dicembre e il 1° gennaio, ma, come annunciato ieri, il provvedimento sarà "ammorbidito" per permettere alle famiglie di riunirsi nei giorni di festa.
Ancora tutto da capire, però, in che cosa consisterà questa linea "soft" sulla quale il premier Giuseppe Conte ha dato il via libera: il dibattito resta acceso sui dettagli, con il ministro della Salute Roberto Speranza che preme per non allentare eccessivamente le maglie, evitando di vanificare i progressi finora fatti nel contenimento dell'epidemia e di dare l'impressione che sia un "liberi tutti".
Il presidente del Consiglio, in seguito alle pressioni ricevute tra più fronti tra cui i governatori Fontana e Cirio, ha presentato o un provvedimento di modifica al decreto già in discussione, che quindi subirà delle modifiche. Tante le ipotesi al vaglio su che cosa cambierà.
Il divieto, come scrive il Corriere della Sera, potrebbe riguardare non più i comuni ma le province, impedendo così ai cittadini di uscire fuori dai confini delle stesse. Altra ipotesi è quella di eliminare la restrizione per i comuni con meno di cinquemila abitanti, un'altra ancora quella di dare l'ok all'allentamento solo per il singolo giorno di Natale. Quale che sia la decisione finale, non ci sono dubbi sul fatto che resterà comunque in vigore il divieto di uscire dai confini regionali dal 21 dicembre al 6 gennaio, come previsto dal Dpcm di Natale.