Sport - 22 gennaio 2021, 19:08

Il basket italiano e Varese piangono il mito Dado Lombardi

Stella da giocatore tra Virtus e Fortitudo Bologna, a Varese era approdato nel campionato 2000/2001 conducendo insieme a Pozzecco e Carlisle dalla panchina la squadra alla salvezza. Viveva a Cocquio Trevisago e aveva 79 anni

Il mondo del basket piange Dado Lombardi, uno dei giocatori più forti della storia della pallacanestro italiana e poi allenatore di livello, passato anche da Varese.

Lombardi, 79 anni, viveva a Cocquio Trevisago, dopo essersi ritirato dalle panchine, in una carriera che aveva contemplato gli approdi in piazze storiche come Rieti, Trieste, Reggio Emilia (2 volte), Treviso, Cantù e la stessa Varese. A Masnago era approdato nel corso del campionato 2000/2001, per sostituire l’esonerato Federico Danna e condurre i biancorossi - con Gianmarco Pozzecco e Gino Carlisle nel roster - a una non facile salvezza, ottenuta grazie a 11 vittorie in 23 partite. Nel suo palmares da coach una finale di Coppa Korac a Rieti.

Nonostante il relativo tempo ivi trascorso, alla Città Giardino aveva lasciato un pezzo di cuore e non si dimenticava mai di rimarcarlo nelle interviste.

La parabola di giocatore ha invece sfiorato il mito, trascorsa tra la Virtus e la Fortitudo Bologna. In dote un oro ai Giochi del Mediterraneo 1963 e l’inserimento nel miglior quintetto alle Olimpiadi di Roma 1960, privilegio mai concesso ad alcun giocatore italiano.

Uomo fragrante, generoso, mai banale, lascia un vuoto nei colleghi e in tutti quei giocatori che ha allevato e reso campioni, dallo stesso Pozzecco a Gianluca Basile.