La maggior parte di noi sa quanto sia importante sterilizzare gli attrezzi medici, in particolar modo gli strumenti chirurgici. Questo perché consente di prevenire ed evitare malattie, anche molto gravi, che possono essere trasmesse ai pazienti. Il rischio di contagio da infezioni è sempre molto elevato in questi casi.
La legge prevede che dopo l’utilizzo tutti i presidi medici riutilizzabili debbano essere disinfettati a dovere. Ma come si può procedere? Con quali tecniche e strumenti si può attuare la sterilizzazione di questi strumenti? Vediamolo insieme.
La pulizia degli strumenti medici
Ci sono diversi modi per pulire gli strumenti medici. Al giorno d’oggi, la tecnologia offre degli strumenti davvero eccezionali utili allo scopo. Sicuramente uno di questi è la lavatrice a ultrasuoni. Questo innovativo aggeggio tecnologico consente, tra le altre cose, di lavare e sterilizzare gli strumenti chirurgici senza grossi sforzi, grazie alla tecnica della cavitazione, ovvero sfruttando gli ultrasuoni, i quali arrivano nelle parti più difficili da raggiungere degli strumenti, assicurando massimo livello di igiene. Si tratta di una tecnica anche molto rapida e non particolarmente difficile da usare.
Altri metodi per sterilizzare i ferri medici
Ma ci sono anche altri metodi, meno tecnologici, per sterilizzare i ferri chirurgici. Tra questi troviamo, per esempio, la tecnica della sterilizzazione a secco. Questa consiste in alcuni cicli di temperature alte, per periodi molto lunghi. Si tratta, però, di un metodo molto ortodosso, che danneggia gli strumenti alla lunga ed è anche molto lenta come pratica.
La sterilizzazione a freddo è poi un’altra tecnica diffusa. In questo caso gli strumenti vengono puliti con una soluzione in polvere che agisce in profondità. Ma si può utilizzare anche il vapore chimico, il cui procedimento però, si è scoperto nel tempo, può essere dannoso per la salute umana e oggi viene utilizzato molto di rado. La sterilizzazione a gas plasma, invece, è ancora in uso diffuso. Questo gas, perossido di idrogeno, viene diffuso nella stanza, diventando plasma e sterilizzando i ferri.
C’è chi utilizza ancora, poi, la tecnica di sterilizzazione con vapore saturo in autoclave. Questo processo è portato avanti proprio grazie ad un’autoclave che è piena di vapore saturo in equilibrio tra temperatura e pressione e permette la pulizia degli strumenti, uccidendo i microorganismi.
Come vedete, si tratta, in quest’ultimi casi, comunque di procedure abbastanza datate e particolarmente complesse da attuare.
Importanza della decontaminazione
Ma è molto importante, quando parliamo di strumenti chirurgici o medici in generale, anche parlare di decontaminazione. Si tratta di un procedimento che si basa su tecniche chimiche, che hanno proprio lo scopo di distruggere agenti patogeni presenti sulle strumentazioni. Questi agiscono come disinfettanti in maniera ancora più profonda.
Asciugare e conservare i ferri
Ciò che spesso viene sottovalutato è che è importantissimo anche asciugare e conservare in maniera accurata i ferri chirurgici. Questi devono essere asciugati preferibilmente con salviette o panni monouso. Ideale sarebbe utilizzare l’aria compressa. È fondamentale controllare se siano rimaste tracce biologiche sugli attrezzi o umidità. Si parla di tutti gli attrezzi, dai bisturi, passando per gli aghi.
Per conservare i ferri del mestiere, bisognerà utilizzare, poi, dei rotoli differenti a seconda della grandezza. Tutte le buste devono essere sterili e si deve evitare di tenerli nella stessa busta per oltre un mese. Oltre a ciò, prestare massima attenzione agli sbalzi di temperatura e all’umidità.
È importantissimo che sulle varie confezioni degli strumenti vi siano riportate delle informazioni essenziali; per esempio, la data di confezionamento, i dettagli dello strumento, l’apparecchio sterilizzatore utilizzato. Tutto ciò potrà sembrare superfluo, ma invece non lo è affatto, anzi è fondamentale per garantire un alto livello igienico.
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