Attualità - 24 febbraio 2021, 12:47

Lombardia pronta a 700 nuovi posti intensivi. Pregliasco: "Lockdown difficile da applicare"

”Come coordinamento delle terapie intensive, la Regione Lombardia si è mossa molto precocemente e rapidamente: in queste ore stiamo aumentando i posti letto di tutti gli ospedali, di Milano e lombardi, per arrivare almeno a circa 700 letti disponibili. Siamo pronti per affrontare un’eventuale emergenza”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, Emanuele Catena, primario del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano. “La distribuzione a zone rende difficile fare previsioni certe – ha aggiunto -, sicuramente siamo in uno stato di massima allerta”.

Quanto alle mascherine, ”innanzitutto bisogna fare un appello all’uso – ha rimarcato Catena – poi del modello possiamo discutere. L’uso corretto della mascherina in questa fase delicata deve essere la priorità, anche nelle fasce giovani. La mascherina chirurgica protegge gli altri, ma ha uno scarso livello di protezione per chi la indossa.

Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano, e’ intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’e’ desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’allarme varianti. “Sicuramente sono preoccupato- ha affermato Pregliasco- E’ vero che le varianti di per se’ non devono essere considerate un dramma, non bisogna dare messaggi che sconfortino in modo eccessivo la comunita’. Le varianti le cerchiamo e cercandole ne abbiamo maggiore contezza. Le tre varianti principali sono quelle che hanno elementi di contagiosita’ maggiore e ancora non e’ chiaro il motivo, sembra collegato non ad una carica virale maggiore bensi’ ad una lunghezza maggiore del periodo di contagiosita’. E’ ovvio che un lockdown pesante sarebbe difficile da adottare, considerando l’insofferenza sociale e i danni economici che provocherebbe. Sicuramente ci deve essere grande attenzione alla scuola perche’ la variante riesce ad infettare anche i giovani, pur non facendoli ammalare.

Sull’organizzazione degli ospedali. “Non possiamo allargare all’infinito le terapie intensive, perche’ non si tratta solo del macchinario, ma di tutta una serie di specialisti del settore e non pensabile che si possa ampliare la rete da un giorno all’altro. Quest’anno si e’ riuscito ad aumentarle, ma bisogna verificarne la realizzabilita’. Bisogna sperare che una terapia veramente efficace come sembrano essere gli anticorpi monoclonali possa contribuire ad un trattamento precoce”.

Articolo tratto dal sito partner www.ticinonotizie.it