Cronaca - 09 aprile 2021, 13:59

Biancheria intima dal marchio contraffatto: sequestrati 170 capi in un negozio di Vercelli

L'operazione dopo che il marchio “Ghlain Klain”, è stato cancellato dall’EUIPO

I funzionari  dell'Ufficio Antifrode dell'Agenzia delle Dogane di Vercelli e gli agenti della Polizia Municipale di Vercelli hanno sequestrato all’interno di un esercizio commerciale 170 capi di abbigliamento intimo contraffatti posti in vendita con il marchio “Ghlain Klain”, cancellato dall’ EUIPO (Istituto Europeo della Proprietà Intellettuale)  per l’opposizione esercitata dal titolare del marchio Calvin Klein Trust International. 

Un'operazione che, nelle medesime ore, ha coinvolto anche i funzionari ADM di Imperia che, unitamente ai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza che  hanno rinvenuto all’interno di 7 diversi esercizi commerciali 2.131  capi di abbigliamento intimo contraffatti  posti in vendita.

In entrambi i casi è immediatamente scattato il sequestro probatorio e la denuncia degli imprenditori, tutti di nazionalità cinese, per i reati di contraffazione e ricettazione.

Le due operazioni  hanno preso le mosse da una segnalazione dell’Ufficio Antifrode delle Dogane della  Direzione Interregionale della Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, il quale ha consentito di avviare un’intensa attività di intelligence sul territorio del nord ovest e di  individuare gli esercizi che commercializzavano i capi di abbigliamento del marchio incriminato di cui era già stata accertata la presenza sul territorio nazionale. 

La contraffazione è stata infatti determinata dall’apposizione della dicitura “Ghlain Klain”, riportata con caratteristiche dimensionali ed estetiche tali da poter essere facilmente scambiata per il ben noto marchio internazionale “Calvin Klein.  I capi riportavano peraltro l’iconico monogramma “CK”.

Le operazioni svolte in costante sinergia con le altre forze dell’ordine, s’ inseriscono  nella più ampia ricognizione e negli interventi coordinati a tutela di scambi commerciali privi di pratiche di concorrenza sleale e finalizzati alla tutela del consumatore, dei marchi registrati e del Made in Italy.

E’ ormai noto quanto il fenomeno della contraffazione sia sempre più spesso correlato a reti di criminalità organizzata internazionale che beneficiano dei relativi proventi e sui quali ADM non ha mai abbassato la guardia nonostante il quadro epidemiologico in corso.

tratto da InfoVercelli24