Cultura-Eventi - 20 settembre 2021, 11:42

Sartirana, "Il Paese delle rane" di Pina Rota Fo torna il libreria

Uscirà il 23 settembre la ristampa edita dalla Casa Editrice Astoria del racconto simbolo di un'epoca del nostro territorio

I ricordi da piccina di colei che darà alla luce il futuro premio Nobel per la letteratura Dario Fo, nata a Sartirana Lomellina nel 1903, vengono narrati in questo breve racconto. È una storia familiare, che racchiude al suo interno un'epoca così lontana da sembrare mai esistita. 

In questa terra di confine tra la Lombardia e il Piemonte, la Lomellina e il Monferrato, terre feconde e, nel contempo dure per il lavoro dei contadini, Pina Rota Fo ci trasporta in un viaggio nel tempo, dalla Prima guerra mondiale e le conseguenti morti al fronte all'epidemia di spagnola, fino all’affacciarsi delle squadre fasciste. Dalle lotte partigiane a quelle bracciantili, fino all’industrializzazione del dopoguerra che strappa alle fatiche della terra i figli che sognano di far fortuna in fabbrica, nelle città.

La stessa autrice si trasferì a Milano dalla Chietamai, cascina del comprensorio di Sartirana. In città conobbe e sposò Felice Fo (padre di Dario Fo). A 43 anni dalla prima edizione del 1978 edita da Einaudi, finalmente anche le nuove generazioni lomelline potranno godere di quest'opera che mantiene vive le nostre origini e la nostra storia. 

SINOSSI: Sartirana Lomellina, Pavia. Un paese emblematico della Pianura Padana a  cavallo tra Lombardia e Piemonte: cascine, risaie, pioppeti… e poi fittavoli,  acquaioli, mondine e capoccia che vivono e lavorano all’ombra del castello  di nobili proprietari terrieri.  Accanto alla grande cascina detta Chietamai nasce e cresce Pina, l’autrice di queste pagine e madre di Dario Fo. Davanti ai suoi occhi di bambina, adolescente e giovane mamma, e attraverso il suo linguaggio naïf, vediamo scorrere piaceri e durezze della vita in campagna: dai balli nell’aia alla monta degli animali, dai rosari nelle stalle calde alle partite a carte degli uomini  davanti a un fiasco di vino la domenica. Un microcosmo che però non è affatto chiuso in se stesso, ma che vive o subisce anche i grandi fatti che cambiano il volto dell’Italia durante il tempo  della narrazione: dalla Prima guerra mondiale con la renitenza alla leva, le morti al fronte e l’epidemia di spagnola, all’affacciarsi delle squadracce fasciste, dalle lotte partigiane a quelle bracciantili, fino all’industrializzazione postbellica che strappa alle fatiche della terra i figli che sognano di far fortuna in fabbrica, in città. Come ricorda Silvia Ballestra nella sua prefazione, “Pina Rota Fo ci ha raccontato la vita di una famiglia contadina nella prima metà del Novecento un attimo prima dell’abbandono in massa delle campagne. Lo ha fatto con voce di donna, immortalando in una foto di gruppo gli abitanti della Chietamai. Rileggerla, o leggerla per la prima volta, è un piacere oltre che una gran bella  lezione di storia”.

Francesca Ventura