Cronaca - 27 ottobre 2021, 17:56

Magenta, gara di solidarietà per Marco: “Manifestazioni di affetto incredibili. Ringrazio e abbraccio tutti”

Non avrebbe mai creduto che il suo caso scatenasse tanta attenzione. Questa mattina abbiamo incontrato nuovamente Marco, l’uomo di 62 anni che dorme nel camper davanti al cimitero di Magenta. Era imbarazzato e, scherzosamente, se l’è presa con il giornalista: “Hai visto che casino hai combinato? Ti dico solo che io manco l’ho letto il tuo articolo”.

Una battuta ovviamente. Parliamo per una mezzora insieme. Il parcheggio del cimitero in questi giorni che precedono le commemorazioni dei santi e dei defunti è abbastanza pieno. “Domenica mi sono trovato un biglietto fuori dalla porta del camper e un sacchetto di biscotti – racconta – il biglietto diceva: Buona Domenica Marco. Ti giuro che mi sono commosso. Non tanto per i biscotti, ma per il gesto. Non sono certo abituato a queste cose. È stata soltanto la prima di una serie di manifestazioni di affetto che non avrei mai pensato di avere”. Ci racconta di tantissime persone che si sono fermate a parlare con lui in questi tre giorni. Chi gli chiedeva se avesse bisogno di qualcosa, di vestiti, di altro. “L’altra sera – continua – sono arrivate delle persone di Trezzano che mi hanno perfino fatto una proposta di lavoro. Non ci potevo credere, eppure è così”. Marco vorrebbe avviare un’attività con altre persone con un terreno agricolo. Un sogno che magari si realizzerà. E fa una riflessione: “C’è tanta gente che vuole fare del bene. Magari non sembra, ma è così. Il periodo della pandemia ci ha fatto capire cosa voglia dire vivere in situazioni di difficoltà. E vedere qualcuno che sta ancora peggio scatena in noi la voglia di fare solidarietà”.

Adesso per Marco si aprono diverse porte. Magari, chissà, anche con ‘Non di solo pane’. L’associazione che lo sta aiutando a vivere. Salutiamo Marco, ci rivedremo sicuramente domani. E, visto che non vuole farsi fotografare, scattiamo di nuovo un’immagine al suo camper. “Si chiama Domenico – conclude – è grazie a una persona che si chiama Domenico se ho almeno questo vecchio camper per dormire”.