Cronaca - 31 gennaio 2022, 12:00

Raggirano avvocato milanese in pensione e gli sotttaggono 1 milione: la Gdf ‘pizzica’ famiglia di Monza

Sarebbero riusciti a ottenere con l’inganno un milione di euro con il pretesto di aver assoluto bisogno di soldi per sostenere spese mediche. E’ la truffa scoperta dalla Guardia di Finanza di Monza che avrebbe compiuto una famiglia (padre, madre e figlio) ai danni del loro ex avvocato, professionista ultra settantenne milanese in pensione dal 2016. 

Dalle indagini dei militari nucleo di polizia di economico-finanziaria, coordinati dalla procura monzese, avviate dalla segnalazione di operazioni sospette della banca dell’avvocato è emerso che il capofamiglia dopo essere stato scarcerato per estorsione nel 2017 si sarebbe rivolto al suo ex legale conosciuto fin dagli anni novanta, chiedendo e ottenendo piccoli aiuti economici in denaro contante per il sostentamento della propria famiglia e il pagamento di spese sanitarie. Con il passare del tempo le richieste di soldi sarebbero diventate sempre più pressanti e per importi molto elevati, sostenendo che il capofamiglia era affetto da una grave patologia che necessitava cure farmacologiche sperimentali, e per le quali il nucleo familiare aveva contratto un ingente debito con una farmacia di Milano.

Il professionista in pensione, in buona fede, dando credito alla ‘commedia’ architettata, avrebbe iniziato a trasferire denaro con bonifici (anche per singoli importi superiori a 100.000 euro) o assegni (di cui, uno emesso per un importo di oltre 300.000 euro), principalmente verso i conti correnti della moglie e del figlio dell’ex cliente. 

Tali trasferimenti di denaro sarebbero diventati sistematici e insostenibili, raggiungendo tra gennaio e giugno 2021 quasi un milione di euro, a cui l’avvocato, anche a causa dell’età e delle condizioni di solitudine non sarebbe più riuscito a contrastare, continuando così a versare. Secondo quanto scoperto dagli investigatori gli indagati avrebbero iniziato a paventare anche minacce e intimidazioni (alimentate con numerose telefonate anonime) di soggetti vicini ad ambienti della criminalità organizzata per asseriti ingenti debiti dai medesimi assunti e tali da tenere sotto costante – ma solo fittizio – ricatto sia gli indagati sia l’ignaro pensionato. 

Al termine delle indagini, i finanzieri hanno così denunciato i tre soggetti per truffa e ottenuto dal gip un decreto di sequestro preventivo di circa un milione di euro, di cui 500 mila trovati in contanti nell’abitazione della famiglia indagata. Il capofamiglia è in custodia cautelare in carcere dallo scorso maggio per un’estorsione che avrebbe commesso nei confronti di un parroco.