Sport - 10 luglio 2022, 18:22

Una domenica bestiale: la Ferrari di Leclerc trionfa in casa dei rivali

FORMULA 1. In Austria vittoria del monegasco strappata con una magia negli ultimi 10 giri: un colpo da maestro che ha ricordato a molti le vittorie di grandi eroi del passato

Una domenica austriaca che il sapore di impresa. Grandissima vittoria di Charles Leclerc, al Red Bull Ring, in casa dei rivali. Anzi, citando una famosissima espressione: “a casa loro !”.  Vittoria strappata con una magia negli ultimi 10 giri, magia che ha ricordato a molti le vittorie di grandi eroi del passato. 

Una gara che sembrava vinta, anzi stravinta. Ma una gara che è stata messa in discussione da una serie di problemi tecnici arrivati tutti insieme, a partire dal pedale dell’ acceleratore rimasto bloccato e che ha costretto il monegasco a usare tutta la sua classe.

Gara che sembrava stravinta dicevamo. Anzi, una doppietta che sembrava ampiamente alla portata della scuderia di Maranello, apparsa nettamente superiore alla Red Bull per tutta la gara. La chiave di lettura è stata grandissima pressione che la Ferrari ha messo su Verstappen nei primi 12 giri, forzandolo a un pit stop molto anticipato. Pitstop che l’olandese ha effettuato due giri dopo aver ceduto la prima posizione a Leclerc, autore di un sorpasso strepitoso.

Verstappen è stato quindi costretto a virare dalla strategia ottimale, costretto a spingere in tutti gli stint di gara e a consumare velocemente gli pneumatici. 

Un consumo anomalo probabilmente legato anche alle mutate condizioni della pista. La pioggia della domenica mattina ha “lavato” la pista e ridotto la gommatura e di conseguenza il grip.

L’ipotesi che si può avanzate è che l’assetto generalmente più carico di Ferrari ha permesso alla F1-75 di adattarsi meglio alle condizioni di basso grip, mentre la Red Bull, che punta più su efficienza e velocità di punta, è evidentemente andata in sofferenza.

La gara è stata quindi quasi interamente incentrata sulla sfida di strategie “sfasate” tra entrambe le Ferrari e la Red Bull di Verstappen fino a quando la Ferrari di Carlos Sainz non ha emesso fumo, fuoco e fiamme. PU che è quasi sembrata esplodere, in una scena tragicomica con protagonisti dei commissari di gara apparsi addormentati e impreparati.

Amaro in bocca per tutti i tifosi Ferrari che speravano in una doppietta meritatissima e che avrebbe rilanciato la Scuderia nella corsa al titolo costruttori, ma grande entusiasmo per la vittoria di Leclerc che ha un sapore di impresa.  Pochi i punti recuperati sia nella classifica piloti sia nella classifica costruttori, ma moltissimi i punti recuperati nella classifica del morale.

Entusiasmo che condurrà il popolo rosso fino al prossimo weekend francese 

Ci consentirete infine un commento sull’assurda gestione dei “track limits”.

L’uso di sensori per penalizzare piloti per essere usciti millimetricamente dalla sede del tracciato è semplicemente assurdo. Una evidente Indicazione della clamorosa volontà della FIA di volersi lavare le mani e non prendere decisioni con la direzione gara nei casi al limite.

Per non voler prendere decisione nei momenti “da moviola” si decide di penalizzare chiunque senza che nessuno ne abbia realmente tratto vantaggio. Liberty Media e tutta la F1 in generale si riempiono la bocca con frasi di circostanza su quanto stiano lavorando per soddisfare la richiesta di spettacolo dei fans. Ecco, cara F1, questa sceneggiata dei track limits è quello che NON vogliamo. 

I risultati:

1. Charles Leclerc (Ferrari)

2. Max Verstappen (Red Bull), giro veloce

3. Lewis Hamilton (Mercedes)

4. George Russell (Mercedes)

5. Esteban Ocon (Alpine)

6. Mick Shumacher (Haas)

7. Lando Norris (McLaren)

8. Kevin Magnussen (Haas)

9. Daniel Ricciardo (McLaren)

10. Fernando Alonso (Alpine)

11. Valtteri Bottas (Alfa Romeo)

12. Alexander Albon (Williams)

13. Lance Stroll (Aston Martin)

14. Guanyu Zhou (Alfa Romeo)

15. Pierre Gasly (AlphaTauri)

16. Yuki Tsunoda (AlphaTauri)

17. Sebastian Vettel (Aston Martin)

Rit. Carlos Sainz (Ferrari)

Rit. Nicholas Latifi (Williams)

Rit. Sergio Perez (Red Bull)

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini