Ufficialmente non ha ancora un nome e un cognome, ma il cerchio inizia a stingersi attorno all’aggressore che questa notte ha picchiato e stuprato una studentessa di 23 anni all’interno della residenza universitaria in via Paolo Borsellino.
Le indagini
Dopo il blitz della polizia scientifica e i rilievi della Squadra Mobile, appare scartata l’ipotesi che l’aggressore possa nascondersi tra gli studenti, come pensato in un primo momento. Nella notte gli agenti avevano fatto irruzione in alcune stanze del campus Borsellino. Un’operazione che non aveva portato ad alcun risultato.
Dove è entrato
L’aggressore è quindi entrato dall’esterno, con ogni probabilità sfruttando un cancelletto basso accanto al portone del garage. Una volta dentro il posteggio auto, si è introdotto nella Borsellino tramite una porta antipanico.
L'identikit
Secondo le immagini del sistema di videosorveglianza si tratterebbe di un ragazzo di colore, con addosso una felpa bianca. E' l'ipotesi che l'aggressore abbia la carnagione scura è confermata anche dalle parole degli studenti, che hanno raccontato come le forze dell'ordine siano entrate nella stanza dei ragazzi di colore, per poi escludere la strada del molestatore interno.
Sciretti: "Rafforzeremo i controlli"
"Siamo in costante contatto con i familiari della ragazza e ho sentito personalmente il questore Vincenzo Ciarambino. Le forze dell'ordine stanno lavorando per identificare l'aggressore. Per quanto riguarda la sicurezza della residenza da questa sera la vigilanza, già presente giorno e notte, verrà rafforzata per assicurare maggiori controlli". Così Alessandro Cirio Sciretti presidente Edisu Piemonte.