E’ stata l'uscita di scena di Eitan Biran, il piccolo sopravvissuto al tragico schianto della funivia del Mottarone il momento clou della seconda sessione dell'udienza preliminare che si è tenuta oggi nell'aula allestita alla Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce. Dopo la conferma, arrivata ieri, dell'avvenuto accordo tra il team legale che segue Eitan e gli avvocati di Leitner, la società di Vipiteno che si occupava della manutenzione della funivia e che ha autonomamente deciso di procedere al risarcimento dei familiari delle vittime, l'avvocato Fabrizio Ventimiglia, legale di Eitan, ha confermato la decisione di revocare la richiesta di costituzione di parte civile dopo la definizione di un accordo risarcitorio con Leitner dopo quello già raggiunto con l'assicurazione Reale Mutua. "L'obiettivo che avevamo era quello di fare uscire il minore dal processo per consentirgli di pensare al suo futuro".
Una svolta per il processo, che sicuramente si alleggerisce dal punto di vista della pressione psicologica.
L’udienza di oggi è stata interamente dedicata alla questione dell’ammissione delle parti civili: con l’uscita di Eitan sono rimaste 10 le richieste aperte, tra cui quelle degli enti locali (Regione Piemonte e Comune di Stresa), dell’Associazione mutilati e invalidi del lavoro, e di alcuni parenti. I legali degli imputati sono intervenuti esprimendosi sulle singole richieste. Molte sono state, secondo quanto si è appreso, le richieste di esclusione. Il gup Rosa Maria Fornelli – che ha concesso anche facoltà di replica agli avvocati dei soggetti che chiedono la costituzione di parte civile – si è riservata di decidere, e comunicherà le sue decisioni nell'udienza già fissata il prossimo 12 marzo alle 10.
In aula oggi come già a gennaio è arrivato Shmuel Peleg, il nonno materno del bambino, che nel settembre 2021 aveva "rapito" Eitan portandolo in Israele. E per la prima volta ha scambiato qualche parola con i cronisti Vincenza Minutella, la mamma di una delle 14 vittime, la 26enne Silvia Malnati, morta nello schianto insieme al fidanzato Alessandro Merlo. “Alla fine – ha detto - i condannati siamo noi". "La nostra vita - ha aggiunto - è solo rabbia e dolore per come sono andate le cose. Spero che finisca tutto quanto presto. Noi abbiamo sempre seguito tutto, anche stando male. Arriveremo fino in fondo, e saremo sempre presenti".
A tenere banco a margine dell’udienza è stata ancora la questione dei risarcimenti. Secondo quanto emerso, si tratterebbe di una cifra complessiva stimata tra i 25 e i 30 milioni di euro, comprensivi sia di quanto erogato da Leitner – la società di Vipiteno che si occupava della manutenzione della funivia – sia quanto pagato da Reale Mutua, la società di assicurazione di Ferrovie del Mottarone. Per la sola parte risarcita da Leitner, i soggetti interessati sono 93: i 78 individuati come parti offese nell'avviso di fissazione dell’udienza preliminare e nella correlata richiesta di rinvio a giudizio e altre persone rientranti nella cerchia dei “prossimi congiunti”.