Cultura-Eventi - 07 giugno 2024, 16:34

Vigevano: nella strada sotterranea del Castello Sforzesco la mostra di Vincenzo Parea "Universi cromatici"

Dal 15 giugno al 7 luglio 2024 Strada Sotterranea - Castello Sforzesco, Vigevano Inaugurazione: sabato 15 giugno, ore 17.00 Orari: venerdì dalle 15.00 alle 19.00 sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00

Sabato 15 giugno, alle ore 17,00 presso la Strada Sotterranea del Castello Sforzesco di Vigevano, si inaugurerà la mostra “VINCENZO PAREA - Universi cromatici”. L’evento intende rendere omaggio all’artista scomparso nel gennaio del 2023 con la presentazione di una selezione di opere, scelte da Vincenzo Pellitta e Edoardo Maffeo, che ben rappresentano il meglio della produzione ultima e più matura dell’artista.

Esponente della linea costruttivista della pittura italiana contemporanea, Vincenzo Parea, nato nel 1940 a Vigevano dove ha sempre vissuto e lavorato, sin dalla fine degli anni Sessanta ha rivolto il suo interesse ai valori analitici del colore, e alla dimensione emozionale della luce, attraverso l’approfondimento dei valori strutturali dell’immagine dipinta.

Nutrito dagli esiti e dalle preziose esperienze dell’avanguardia aniconica degli anni '60 e '70, l’opera di Vincenzo Parea ci conduce con raffinata essenzialità verso l’esperienza totalizzante della pittura “originale”. Quasi inutile sottolineare che al centro delle domande e della ricerca dell'artista ci fosse la visione del colore colta nei suoi eventi illimitati, nelle cangianze mutevoli della luce, nelle tensioni immaginative tra il visibile e l’invisibile. Colori puri, delicati e lirici che a seconda degli scenari scelti paiono sovrapposti o differenziati, coalescenti o disgiunti, mentre il lavoro si evolve per convergenza di nuovi giustapposti.

Il colore, quindi, come tramite di un’azione e la traccia di un pensiero, d’una urgenza emotiva; pigmento trattato con cura “alchemica” e la scelta di agire attraverso un solo tono che, mai assoluto e totale, si muove in continue rarefazioni ed addensamenti fino a raggiungere un esito formale onirico, a tratti esoterico Se il vocabolario e la grammatica sembrano a prima vista essere ostinatamente ridotti a un repertorio "limitato", quasi minimo nella sua estrema economia di mezzi, la sintassi rimane ricca di espansioni e la sua pittura, pensata e meditata, si apre a nuove formule e nuovi lessici.

Vincenzo Parea ha sempre lavorato sulla “bassa percezione”, le sue opere cioè devono essere osservate a lungo per vedere affiorare sulla superficie la composizione fatta di segni e di colori. Davanti ai suoi quadri e dopo la lenta osservazione lo spettatore resta sempre nel dubbio se sia il colore a fare la luce o se sia la luce a creare il colore. Un dilemma che neppure noi siamo riusciti a sciogliere, ma poco importa perché, come ha scritto Alberto Veca, “accostando tra loro più dipinti di Parea sentiremo ora la voce di “quel” rosso, di “quel” blu, di “quel” nero. Ed essa colpirà non tanto la nostra percezione quanto la nostra anima. Ne avremo emozione e sentimento o, insieme, una vibrazione totale libera da condizionamenti.”

L’evento è organizzato da Ass. Amici di Palazzo Crespi, Ass. Genti Lucane, Astrolabio e gode del patrocinio di Rete Cultura Vigevano e del Comune di Vigevano. COMUNE DI VIGEVANO Con il patrocinio: Vincenzo Parea (Vigevano 1940-2023). Compiuti i primi studi artistici con Carlo Zanoletti presso la Scuola per Pittori e Decoratori del Civico Istituto Roncalli di Vigevano, ha approfondito la sua formazione artistico-culturale in un costante rapporto dialettico e di studio con i maggiori artisti operanti nell’epoca contemporanea.

Infatti l’interesse dell’artista, rivolto in un primo momento al valore emozionalmente puro del colore, viene ad approdare, in seguito all’arricchimento dell’indagine estetica, alle ricerche riguardanti i valori analitici del colore stesso. La sua prima opera inoggettiva è datata 1969. Importante anche il contributo offerto da Vincenzo Parea al dibattito culturale vigevanese: nei primi anni sessanta è, con Carlo Zanoletti e Giuseppe Franzoso, tra i fondatori del gruppo artistico “Il Sagittario”, nato per favorire il superamento di quella tradizione otto-novecentesca che ancora permeava la cultura figurativa vigevanese di quegli anni. Nonostante i buoni successi ottenuti, la presenza nel gruppo di numerosi artisti di stampo figurativo fu causa di accesi dibattiti e discussioni che portarono ad una scissione nel sodalizio.

All’inizio del 1971, con Fulvio Belmontesi, Piero Maccaferri, i fratelli Armando e Italo Peretta e Bruno Gandola ai quali si univa il critico Giuseppe Franzoso, Vincenzo Parea aderiva ad un nuovo gruppo denominato “Nuova Verifica”. Il nuovo gruppo esordì con un progetto espositivo e un percorso di incontri denominato “Itinerario-inchiesta Fabbrica scuola” che non solo organizzava mostre in fabbriche e scuole, ma promuoveva l’incontro degli artisti con lavoratori e studenti per una franca discussione sulle opere esposte e sull’arte contemporanea in generale.

Una novità seguita con molta attenzione non solo dalla stampa locale ma che destò interesse presso Università e centri culturali nazionali: una vera e propria avanguardia vigevanese che rompeva definitivamente i ponti con la tradizione e si apriva ai fermenti politici e culturali di quegli anni. Quando, nel 1973, anche Nuova Verifica si scioglieva Vincenzo Parea, con fratelli Italo e Armando Peretta e il critico Giuseppe Franzoso, fondavano “Studio V”, uno spazio espositivo con sede in Piazza Ducale che ospitò mostre personali di artisti oggi ben noti: Lucio Fontana, Piero Manzoni, Antonio Calderara, Reimer Jokihs, Gianni Colombo, Achille Pace, Fausta Squatriti, Ermanno Leinardi, Roberto Colombo, Gianfranco Arlandi e naturalmente i vigevanesi Vincenzo Parea e i fratelli Armando e Italo Peretta. Il percorso di questa avventura si concludeva nel 1975 con l’ultima mostra di Dadamaino.

Nel corso degli anni l’attività di Vincenzo Parea è stata caratterizzata anche da un’intensa attività espositiva con l’organizzazione, in Italia ed all’estero, di numerose mostre personali e la partecipazione a prestigiose esposizioni collettive. Nel 2014 è stato premiato nell’ambito del “Premio delle Arti e della Cultura” al Circolo della Stampa di Palazzo Bocconi a Milano e nel 2015 ha ricevuto la Civica Benemerenza del Comune di Vigevano per meriti artistici.

All'opera di Vincenzo Parea hanno dedicato saggi critici e scritti introduttivi: Giulio Carlo Argan, B. Bandini, R. Barletta, C. Belloli, C. Beccaria, M. Beretta, A. Calderara, D. Cara, C. Cerritelli, A. Coccia, M. Corradini, Dadamaino, E Dafarra, G. Di Genova, G. Fiorenza, Julio Flores, C. Franza, G. Franzoso, C. Fumagalli, I. Giardini, E Gualdoni, Friedrich W. Heckmanns. Lucrecia Vega Gramunt, E. Maffeo, D. Marangon, A. Marcolli, F. Marinone, G. Menato, M. Meneguzzo, G. Montana, V. Pellitta, E. Pontiggia, F. Rabai, C. Rizzi, N. Rossi, L. Sansone, G. Segato, C. Portioli Staudacher, A. Veca, A. Vella, F. Vincitorio.