Lifestyle - 25 giugno 2025, 10:55

Sanremo protagonista del public program del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025 con “Il Mare dell’Utopia”

Un evento artistico-culturale ispirato a Italo Calvino mette in dialogo la città ligure con Venezia: tra pittura collettiva, performance e riflessione urbana

Foto durante i dialoghi multidisciplinari, da sx professoressa Lucinda Buja, pittrice Valentina Martini, architetto Alessio Proietti

È stato un fine settimana di intensa partecipazione e straordinaria creatività quello andato in scena il 21 e 22 giugno a Sanremo con l’evento “Il Mare dell’Utopia: Archetipo della Città Acquerellata”, inserito nel prestigioso public program del Padiglione Italia alla 19esima Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2025. Un’iniziativa che ha trasformato il centro storico della città ligure e il suo Porto Vecchio in uno scenario poetico, visivo e partecipativo, grazie al progetto ideato e realizzato da FabbrichiAmOrizzonti – Laboratorio Urbano_Umano di Azioni Materiali_Immateriali .

Il progetto si inserisce nel percorso tematico “TERRAE AQUAE. L’Italia e l’Intelligenza del Mare”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato da Guendalina Salimei, architetta e docente attenta alle relazioni tra paesaggi costieri, rigenerazione urbana e immaginari mediterranei.

Al centro dell’evento sanremese, la volontà di costruire un ponte culturale e simbolico con Venezia, attraverso una riflessione artistica sulla città come spazio fluido, ispirata alla poetica di Italo Calvino e alle sue celebri Città invisibili.

L’intero weekend ha coinvolto artisti, architetti, letterati, performer e cittadini in un’esperienza collettiva fatta di dialoghi, workshop, pittura en plein air, installazioni e una mostra diffusa. Tra i protagonisti, figure multidisciplinari di alto profilo: due donne sanremesi, la pittrice Valentina Martini e la letterata Lucinda Buja, e due figure del panorama nazionale, l’architetto Alessio Proietti e il maestro d’arte Vittorio Emanuele, insieme alla stessa comunità locale.

Particolarmente suggestiva e originale la scelta di utilizzare l’acqua del mare di Sanremo per diluire gli acquerelli, sottolineando il legame sensibile e identitario tra opera e territorio. Le opere realizzate durante il laboratorio collettivo sono poi state esposte in una mostra diffusa nei vicoli della Pigna, il centro storico sanremese, con un percorso che ha metaforicamente portato “il mare dentro la città”.

L’evento si è concluso con una performance teatrale-musicale ispirata a Calvino e con un dibattito pubblico su arte, architettura e comunità, toccando anche i temi della rigenerazione urbana partecipata e del ruolo dell’arte come strumento di coesione e visione condivisa.

La manifestazione si inserisce nel palinsesto nazionale "Il Mare dell’Intelligenza. Dialoghi", e rappresenta un esempio riuscito di strategia rigenerativa applicata a un piccolo centro storico.

La Pigna di Sanremo, una sorta di “borgo” inglobato nella città più recente, ha conosciuto fenomeni di abbandono e degrado, come accaduto a molti centri storici minori. L’evento ha dimostrato come azioni culturali e creative possano riattivare benessere sociale, valorizzando risorse locali e patrimoni immateriali, e stimolando nel contempo interventi materiali.

Un progetto che ha meritato di contribuire alla narrazione nazionale proposta dalla Biennale, offrendo un esempio concreto di intelligenza collettiva, visione poetica e attivazione civica. Un plauso va senz’altro al laboratorio FabbrichiAmOrizzonti, che rinnova il proprio impegno per pratiche artistiche capaci di incidere sullo spazio urbano e sulle relazioni umane, rendendo visibile quel legame sottile e profondo tra territorio e città, comunità e futuro.

Sotto: artista Marta Laveneziana, musicista Nadia Fascina