Attualità - 16 luglio 2025, 20:35

"Rotoballe d’invisibile peso", poesia di Yuleisy Cruz Lezcano

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

Nel grembo d’un campo che piange in silenzio,
si torce la luce tra l’erba che sa,
un sole invecchiato si spezza sul grano
e singhiozza in sordina la sua verità.

Davide andava, come vanno i semi,
col passo di chi sa parlare alla terra,
con mani che stringono il vento in fatica
e occhi che ascoltano il cuore del ferro.

Ma il rotolo muto — ventre di fieno —
si è fatta mostro e condanna;
in quel cerchio immobile, greve di niente,
giaceva il destino vestito di paglia.

La morte non sapeva ancora il suo nome,
emetteva gli echi a tentoni nel buio,
chiamata confusa voci di nomi
con il tempo curvato a metà del respiro.

Tre semi lasciati nel solco del mondo
piangono il padre col volto del cielo,
e il cielo risponde: non ho più risposte,
solo nuvole che si spostano e non lavano.

Una rotoballa — cosa da poco —
ha rotto il silenzio, ha sfatto la vita,

ma Davide resta nel nome del vento,

nel canto che fruscia tra i solchi del pianto,

nel latte del grano, nel cuore del campo,

dove anche la morte germoglia nel tempo.

"Ho scritto questa poesia con la gola stretta e la pelle del cuore rivoltata.
L’ho scritta per Davide Arditi, un uomo della terra, e per tutti gli uomini che ogni giorno dialogano con il pane, la fatica e la morte, spesso nell’indifferenza generale. Quando ho letto la notizia del suo incidente, non ho pensato a una tragedia isolata. Ho visto un archetipo: l’uomo che semina e viene schiacciato da ciò che nutre il mondo. Ho visto un gesto semplice — scaricare una rotoballa — diventare croce, silenzio, orfano. Ho scritto perché la poesia può dire ciò che il linguaggio dei tribunali e delle cronache non osa: che il lavoro, oggi, è spesso preghiera strozzata. 
E ho scritto per i suoi figli, perché non si sentano mai soli nel loro silenzio. Ogni morte sul lavoro è una ferita collettiva: ci chiede conto del nostro sguardo, del nostro tempo, del nostro disamore. La poesia non consola, ma rende testimonianza".

Yuleisy Cruz Lezcano 

 

Yuleisy Cruz Lezcano è una poetessa, scrittrice e professionista della salute originaria di Cuba, residente a Marzabotto, in provincia di Bologna. Laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Scienze Infermieristiche e Ostetriche presso l’Università di Bologna, ha unito la formazione scientifica a una profonda vocazione umanistica. Attualmente frequenta un master universitario di secondo livello in Gestione della violenza in ambito sociale, sanitario ed educativo, tema su cui è attivamente impegnata anche attraverso un progetto educativo itinerante che promuove la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.