“Rifarei tutto quello che ho fatto. Assolutamente. Tutto quello di cui sono accusato è frutto di illazioni, di suggestioni, niente di concreto e di certo. Questa è la tragedia che mi sta colpendo”. L’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti investito da un doppio ciclone - è indagato per corruzione in atti giudiziari nel caso Garlasco e deve rispondere di peculato e corruzione nell’inchiesta su un presunto ‘sistema Pavia’ - risponde così in un’intervista a Sky Tg24.
Presente oggi al Tribunale del Riesame di Brescia, Venditti non nasconde il momento difficile. “Professionalmente e umanamente la vicenda mi ha distrutto, sono veramente a terra. Il mio pretesto è assolutamente innocente, non ho mai preso soldi e nessuno me ne ha mai offerti, conoscendomi, e soprattutto, se le cose contestate sono quelle che ho letto negli atti giudiziari che fino ad ora mi sono stati contestati, è ben poca cosa”. Sull’accusa di aver favorito nel 2017 l’archiviazione di Andrea Sempio, oggi nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi, in cambio di 20-30 mila euro la sua risposta è netta: “Dicono che sono un corrotto, ma non mi dicono chi è il corruttore, quando mi ha corrotto, come mi ha corrotto”.
E se l’ex carabiniere Giuseppe Spoto sentito come testimone parla di una certa fretta per trascrivere e consegnare le intercettazioni su Sempio, l’ex magistrato precisa: “Non ho mai esercitato pressioni, chiedevo soltanto, in quello che era il mio stile professionale, di avere le cose prima di subito, perché per me i tempi della giustizia erano tempi brevi, a me le lungaggini non piacevano e non piacciono”.
L’ex procuratore aggiunto di Pavia Venditti rivendica anche la scelta, suggerita dall’avvocato Domenico Aiello, di non fornire le password dei suoi dispositivi elettronici finiti sotto sequestro lo scorso 26 settembre e di cui chiede al Riesame di Brescia la restituzione. “Sono responsabilità del mio difensore, è anche giusto che chi indaga deve fornire i dati, deve fornire i criteri, deve dire che cosa cerca. Ci dicano che cosa cercano e non ci sono problemi”.
E in attesa del ricorso al Riesame anche sull’inchiesta Clean, Mario Venditti attende di capire pienamente le accuse. “‘Sistema’ significa associazione a delinquere, sono proprio curioso che qualcuno mi contesti di essere stato a capo o promotore o partecipe di un’associazione a delinquere finalizzata a che cosa? Dicono a pranzi, cene. E questa è un’associazione a delinquere?”.
(Afe/Adnkronos)