Cresce l’attesa per gli esiti delle nuove perizie disposte dalla Procura di Pavia nell’ambito dell’inchiesta riaperta sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane di 26 anni uccisa nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto 2007. Al centro del nuovo fascicolo c’è Andrea Sempio, amico di entrambi e vicino di casa della vittima, iscritto nel registro degli indagati lo scorso anno dopo la decisione della magistratura di riaprire il caso a seguito di nuove analisi genetiche.
Il nodo principale su cui si concentrano ora gli investigatori è l’orario esatto della morte di Chiara, un dettaglio che potrebbe rivelarsi determinante per la ricostruzione dei fatti. Proprio l’orario del delitto, infatti, fu uno degli elementi centrali su cui si basò la condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, che sta scontando una pena di 16 anni di reclusione.
La Procura di Pavia ha affidato la consulenza medico-legale alla nota anatomopatologa Cristina Cattaneo, docente all’Università degli Studi di Milano e punto di riferimento in Italia per la medicina forense. La specialista è chiamata ad accertare, con nuovi metodi di indagine scientifica, le cause e la dinamica dell’omicidio, nonché a ridefinire con maggiore precisione il momento in cui Chiara sarebbe stata colpita a morte.
Secondo quanto riportato da Il Giornale, i primi accertamenti della professoressa Cattaneo – che nei giorni scorsi ha sottoposto Sempio anche a un esame antropometrico – potrebbero indicare che Chiara abbia avuto il tempo di reagire e difendersi, spostando quindi in avanti l’orario del delitto rispetto alle ricostruzioni elaborate all’epoca dell’indagine contro Stasi.
Una diversa collocazione temporale del delitto potrebbe infatti mettere in discussione l’alibi di chi, in quelle ore, risultava già lontano da via Pascoli. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, ma dalle indiscrezioni trapelate emergerebbe la volontà di verificare ogni elemento utile, anche alla luce dei progressi tecnologici compiuti negli ultimi anni in ambito forense.
La relazione definitiva della consulente è attesa nelle prossime settimane e sarà decisiva per stabilire se esistano nuovi indizi concreti a carico di Sempio o se il caso Garlasco, a quasi vent’anni dal delitto, resterà uno dei misteri più controversi della cronaca italiana recente.