Ha solo 21 anni Vincenzo Zucano, originario di Vittuone, e da pochi mesi ha lasciato il paese per inseguire il suo sogno dall’altra parte del mondo. E’ un parrucchiere e ha scelto di trasferirsi a Sydney. Un’esperienza di vita e di lavoro che, lo scorso 14 dicembre, si è improvvisamente trasformata in un incubo.
Quella mattina Vincenzo era appena uscito di casa per andare al mare. Abita proprio nella zona di Bondi Beach e si trovava a pochissimi metri, cinque, forse dieci, dal punto in cui, secondo il suo racconto, si è consumato un feroce attentato. “Un amico mi dice: ‘Guarda che c’è una festa", racconta Vincenzo.
“Io non sapevo fosse una festa ebraica. Guardavo quelle persone: erano tutte felici e contente. Un secondo dopo sono cominciati gli spari. Sparavano a tutti all’impazzata”. Scene di terrore improvvise, incomprensibili. Secondi che diventano eterni. Vincenzo non ha il tempo di capire cosa stia accadendo: l’unico pensiero è salvarsi. “Corro verso la mia sinistra — continua — e anche le persone che erano nel parco cominciano a correre in quella direzione. Gli spari sono continuati per almeno mezz’ora. Io ero nascosto in una cantina, ma mi sembravano molti di più. Sentivo solo spari, senza sosta. Per quello che ne sapevo potevano esserci venti terroristi”. L’attacco è stato di una ferocia inaudita. E’ costato la vita a 15 persone, oltre a diversi feriti. Accertata la natura antisemita dell’attentato commesso da persone legate all’Isis. “È stato terribile, ma sono qua a raccontarlo”, dice oggi. “Sarei potuto essere morto anche io”.