Cronaca - 23 dicembre 2025, 11:52

Violenza sessuale su anziane ospiti di una casa di riposo: ai domiciliari un infermiere peruviano di Parabiago

Il 46enne residente nel Milanese che è accusato di aver palpeggiato due signore ricoverate in una Rsa, è stato arrestato dai carabinieri di Legnano. Le indagini coordinate dalla procura di Busto Arsizio sono partite dalla denuncia presentata dai famigliari di una delle due vittime che avevano notato sul corpo dell'anziana segni di violenza

Nella mattinata del 23 dicembre, i carabinieri della Compagnia di Legnano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio nei confronti di un cittadino di origini peruviane, 46enne, residente in Parabiago (MI), per maltrattamenti e violenza sessuale commessi nei confronti di alcuni ospiti di una RSA di quella stessa cittadina.

La misura trae origine da un’attività d’indagine condotta dalla Sezione Operativa del NOR di Legnano e diretta dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, scaturita da una denuncia presentata ai carabinieri nello scorso mese di ottobre da parte di alcuni familiari di un’anziana donna residente presso quella struttura sanitaria. Nella circostanza, i familiari riferivano che, nel corso degli ultimi mesi, avevano più volte riscontrato sull’anziana, 82enne completamente non autosufficiente, segni riconducibili a possibili episodi di violenza fisica.

Dopo le prime verifiche, veniva avviata una più articolata attività investigativa, comprensiva di attività tecniche svolte all’interno della struttura sanitaria. Gli esiti delle indagini consentivano di far emergere un quadro investigativo di eccezionale gravità, riscontrando forti elementi indiziari a carico di un infermiere, dipendente della struttura, il quale si sarebbe reso responsabile, in più occasioni, di condotte di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti di due ospiti della struttura.

È altresì emerso come tali condotte si verificassero, nella quasi totalità dei casi, in momenti in cui l’indagato si trovava in esclusiva presenza delle persone offese, approfittando della loro totale incapacità di autodeterminazione.