Sono arrivati alla dogana al confine con l'Ucraina dopo un lungo viaggio iniziato ieri e partito da Savona per raggiungere il figlio di 8 anni che era dai nonni a Leopoli.
Dopo il racconto della famiglia di savonesi che sono scappati dalla guerra e hanno raggiunto la città della Torretta proprio oggi, un'altra storia che vede coinvolto un savonese e la sua compagna ucraina che hanno attraversato tre stati per ricongiungersi con il loro piccolo e portarlo via, possibilmente insieme ai genitori della donna, dalla guerriglia disposta dalla Russia di Vladimir Putin.
"Ci stanno venendo incontro alla dogana ma le code sono particolarmente lunghe - spiega il savonese - Ieri le truppe russe erano a 30-40 km da Leopoli e ad ogni ora suonano gli allarmi, in una cittadina vicina hanno già sentito esplosioni e spari".
La settimana scorsa tutta la famiglia era ancora lì nella città che, secondo indiscrezioni, pare sia diventato il rifugio del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky.
"Eravamo tutti a Leopoli per il compleanno del bimbo, mai avremmo pensato una cosa del genere, era tranquillissima, lo avremo portato via la settimana scorsa sennò - prosegue - in città ci sono persone, mercenari russi, che stanno andando a segnalare con le croci gli obiettivi strategici".