Attualità - 17 gennaio 2020, 22:59

Vigevano Capitale della Cultura: la città ci crede. “Se non dovessimo riuscirci riproviamoci tra due anni”

Ieri sera (giovedì) si è svolto l’incontro tra amministrazione e cittadinanza. Presenti tantissimi esponenti del mondo associazionistico vigevanese

Vigevano Capitale della Cultura: la città ci crede. “Se non dovessimo riuscirci riproviamoci tra due anni”

E’ giunto il “momento del fare”. Non è una lotta contro il tempo, ma guai a procedere con troppa calma. La data del 2 marzo è infatti alle porte ed entro quel giorno dovrà essere presentato il dossier di candidatura. Vigevano corre per diventare la Capitale Italiana della Cultura 2021. Una notizia che ha permesso a tanti vigevanesi di aprire l’anno con grande entusiasmo, ma ora è giunto il momento di mettersi al lavoro.

Ieri sera (giovedì), presso l’aula consiliare del palazzo municipale, si è svolto l’incontro tra amministrazione e cittadinanza che ha visto la partecipazione di diversi esponenti di associazioni vigevanesi. Sala piena che dimostra, in questa prima fase di raccolta idee, una grande attenzione da parte dei cittadini.

Nel corso della serata sono stati proiettati i progetti presentati da Palermo (Capitale della Cultura nel 2018) e da Parma (Capitale della Cultura 2020). Un confronto che ha evidenziato alcune differenze a livello di impostazione del lavoro. La città siciliana ha sviluppato il tutto in maniera più descrittiva, mentre la realtà emiliana ha effettuato delle schede con un risultato finale sicuramente più sintetico.

Vigevano ha quindi poco più di un mese per organizzare il lavoro, iniziato ufficialmente lunedì 13 gennaio. E qualcosa si è già mosso. Nella giornata di ieri (giovedì) il sindaco Andrea Sala ha incontrato la Sovrintendenza e le categorie produttive. Ciò che è certo è che Regione Lombardia sosterrà in questo percorso la città di Vigevano, unica realtà lombarda in lizza per diventare Capitale della Cultura 2021.

Presente ieri sera anche la dirigente comunale Laura Genzini. “Non siamo qui per presentare un progetto - ha spiegato - preferiamo costruirlo insieme. Chiediamo l’aiuto di tutti perché questo è il momento di concretizzare. Dobbiamo prendere ispirazione da altre realtà (ad esempio Parma e Palermo ndr) e premere sull’acceleratore”.

Ha dichiarato di essere rimasto “sorpreso” ma allo stesso tempo “felice” nel momento di scoprire la candidatura, Michele Linsalata, presidente di Rete Cultura. “Sono d’accordissimo sul fatto della candidatura - ha sottolineato - sono questioni che vanno al di là della politica e dei partiti”. Un discorso il suo dove non sono mancati riferimenti su Parma, capace di fare squadra e coinvolgere, oltre alle eccellenze del territorio, anche le Province vicine.

Vigevano ha tante peculiarità e può rappresentare benissimo le città di medie dimensioni. E l’esempio per raggiungere l’obiettivo potrebbe essere fornito anche da Matera (Capitale europea della Cultura 2019) che è stata in grado di coinvolgere una città intera. E se l’avventura non dovesse concludersi bene? “I tempi sono stretti - ha chiuso Linsalata - ma noi ci proveremo. Nel caso non dovessimo riuscirci, Vigevano deve iniziare a lavorare per la prossima volta (ossia tra due anni ndr)”.

Ha invece parlato di “mancanza di coinvolgimento del territorio” Luca Bellazzi dell’associazione culturale Polo Laico. Un coinvolgimento che, secondo il sindaco Andrea Sala, è già presente grazie ad esempio al piano di zona, dove Vigevano è capofila, o al sistema bibliotecario lomellino o più in generale attraverso i rapporti che si sono intensificati e consolidati con le amministrazioni del territorio.

Altri interventi hanno rimarcato il discorso del “contenitore”, ovvero la situazione in cui versa Vigevano. Infine, in chiusura, ha preso la parola il regista Mimmo Sorrentino. “Partecipare al bando - ha evidenziato - significa fare un sogno ad occhi aperti. Vuol dire porre le basi per il futuro. L’importante è che venga fatto, non mi interessa il primo o il dopo”.

Fabrizio Negri

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