Cronaca - 29 dicembre 2017, 12:05

Come difendersi, i consigli dell'Arma per tutelarsi da truffe e raggiri (parte 2)

Come difendersi, i consigli dell'Arma per tutelarsi da truffe e raggiri (parte 2)

L'uscita di dicembre della rivista "Il Carabiniere" si concentra sulle truffe e, anche attraverso alcune immagini del pittore biellese Ugo Nespolo, i militari dell'Arma hanno stilato una vera e propria guida "antiraggiro", per continuare a sensibilizzare sempre più persone sull'argomento.
Di seguito, la seconda parte della sezione "Come difendersi, i consigli dell'Arma per tutelarsi da truffe e raggiri".

Mai in contanti

Tutt'altro discorso per i venditori porta a porta, che da esibire non hanno altro che il rivoluzionario e/o economicissimo elettrodomestico, la storica enciclopedia, o una serie di "ottimi prodotti alimentari". Se proprio non siete disposti a rinunciarci, nessun pagamento in contanti: con un bollettino postale avrete conferma della società che vi ha offerto il prodotto e soprattutto la garanzia dell'avvenuto vostro acquisto presso di essa. E se invece ad arrivare è il pacco ordinato dal familiare sempre in giro per il mondo? Se non riuscite a rintracciarlo, la miglior cosa è chiedere che il pacco venga lasciato sullo zerbino, nell'androne o, se lo avete, dal portiere. Certo, bisognerà firmare. Ma mai senza catenella alla porta. 

Il tesserino non basta

Di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante. Ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e on line. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. Alla porta c'è un rappresentante delle Forze dell'Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio. Chiamate senza esitazione il 112. Il suo compito è garantire la vostra sicurezza. 

Nessuna confidenza al telefono...

Operando in linea, i truffatori possono procedere indisturbati. Attenzione allora a qualsiasi inattesa opportunità vi venga proposta "per appuntamento". E tenete presente che Inps, Inail e le Asl non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni e confidenze con persone che vi hanno contattato "per sbaglio": non di rado si tratta di malintenzionati che mirano a carpire utilissime informazioni su di voi. La più classica delle truffe al telefono? La chiamata di sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un vostro familiare in difficoltà: un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al Bancomat. Non pagate in nessun caso. Piuttosto, rivolgetevi ad una persona di fiducia.

...E nemmeno su Internet

E se ad Internet ormai la terza età non può più rinunciare, altrettanto non deve fare a meno di alcune misure di sicurezza. Una password complicata (numeri, simboli, lettere maiuscole e minuscole), riservatezza dei dati (bancari e non), un buon programma antivirus. Sempre ricordando che accattivanti occasioni per acquisti vanno sempre opportunamente controllate e le mail che arrivano da sconosciuti non devono mai essere aperte.

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