Questo 2018 determinerà diverse novità sul fronte pensionistico: dall'aumento della platea dell'Ape sociale fino all'aumento dell'età pensionabile, oltre allo sconto contributivo per le donne. Queste le principali "innovazioni" dettate dalla legge di stabilità del 2018.
A seguito di lunghe trattative sindacali sono 15 le categorie di lavoratori che verranno escluse dall'aumento dell'età pensionabile che scatterà il 1° gennaio 2019. Da quella data, seconda la discussa riforma Fornero si potrà andare in pensione al compimento del 67° anno di età, un incremento di 7 mesi rispetto a oggi. Questo è dettato dall'aumento della speranza di vita rilevata dalle indagini Istat. Le 15 categorie sono i braccianti, marittimi, pesatori e siderurgici (considerati lavori gravosi) e insegnanti di asilo nido e scuola materna, infermieri e ostetriche con lavoro organizzato in turni, macchinisti, conduttori di gru, camion e mezzi pesanti, operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, facchini, badanti che assistono persone non autosufficienti, addetti alle pulizie, operatori ecologici e conciatori di pelli.
Lo sconto varrà per coloro che hanno svolto le attività designate per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni o 7 anni negli ultimi 10. Lo sconto varrà per 14.600 lavoratori, per un costo totale di 100 milioni, nel 2021 di quasi 385 milioni e nel 2027 20.900 lavoratori per un costo pari a 166,2 milioni di euro.
La nuova legge di stabilità introduce inoltre per le donne uno sconto valutato in base al numero dei figli: Ape sociale di sei mesi per ogni figlio con sconti che possono andare fino a due anni (quattro figli).
Con le novità introdotte nasce, inoltre, "fondo ape sociale", uno stanziamento che servirà a garantire che le risorse non spese nel corso della sperimentazione in corso dell’Ape sociale vengano riutilizzate per un allargamento della platea.
Il fondo è stato istituito "ai fini del concorso al finanziamento dell'eventuale estensione del beneficio" a nuovi accessi con decorrenza successiva al 31 dicembre 2018.
L'Ape sociale prevede l'uscita anticipata dal lavoro a 63 anni, con uno sconto di 3 anni e 7 mesi rispetto all'età di vecchiaia.