Non si può parlare di ribellione, né di disobbedienza civile, ma certo l’atteggiamento con cui alcuni dei cittadini presenti all’assemblea pubblica di Cassolnovo sul tema dell’accoglienza si sono rivolti alle massime autorità della provincia non era certo di collaborazione. Anzi, in alcuni casi si è andati molto vicini all’aggressione verbale. Il fuoco della polemica trae origine dal fatto che da molti mesi ormai ci sia una cooperativa che ha preso in affitto l’ex ristorante Angolo Perduto della frazione Villareale. Nell’abitato, poche decine di residenti, c’è l’intenzione di istituire un centro di accoglienza per i richiedenti asilo, e ciò ha provocato fortissime tensioni nella popolazione.
Dopo il fallimento dei tentativi di dialogo ordinari (il sindaco non partecipò all’assemblea pubblica indetta dai residenti della frazione, che per tutta risposta fecero la posta al primo cittadino dopo un consiglio comunale), l’amministrazione comunale aveva tentato la carta della prefettura: da Pavia è giunta risposta favorevole, ed ecco quindi convocato al teatro Verdi un comitato straordinario per l’ordine e la sicurezza aperto al pubblico, alla presenza di prefetto, questore, comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza e la partecipazione del vescovo Gervasoni.
I primi brusii sono iniziati proprio con l’intervento di quest’ultimo sul tema dell’accoglienza. Pronta la risposta del presule al pubblico: “Io credo che il problema ci sia e vada gestito con strutture organizzate, ma non sono qui per convincere nessuno. Se non volete ascoltare la mia opinione, che ho formato dopo una lunga documentazione, posso anche andarmene a casa”. L’atmosfera elettrica ha toccato il culmine quando il prefetto ha aperto alle domande della platea. Qualcuno ha chiesto se verrà intensificata la presenza delle forze dell’ordine a Villareale, e una signora, di rimbalzo, ha esclamato: “Diteci se difenderete il popolo oppure quegli altri”, dove evidentemente “quegli altri” erano i richiedenti asilo.
Il prefetto Visconti ha ribattuto affermando che “le forze di polizia non fanno il tifo per nessuno”, e ha poi precisato che in nessuna località dove si è insediato un centro di accoglienza si è verificato un aumento del numero dei reati. Dalla sala qualcuno ha cominciato a rumoreggiare, e chiedendo se ci si poteva sentire tranquilli a camminare la sera per le strade di Villareale qualora fossero arrivati i richiedenti asilo: “Signora, può stare tranquilla – ha risposto il prefetto – perché credo che ci siano molte altre situazioni relative alla sicurezza di cui ci si debba preoccupare”. A quel punto un signore ha urlato, rivolgendosi al sindaco Volpati: “Mandi sua figlia a camminare la sera a Villareale, e poi ne parliamo”.
Nonostante la pazienza e la diplomazia mostrata dal prefetto, la situazione rischiava di diventare davvero ingestibile. Il questore Andrea Valentino ha provocatoriamente chiesto al pubblico: “L’unico problema di sicurezza che avete a Cassolnovo e un’eventualità futura relativa al possibile arrivo di richiedenti asilo? Dobbiamo concludere che per il resto è tutto a posto?”. A porre fine alla querelle è stato il comandante provinciale dei carabinieri Danilo Ottaviani, che ha cercato di riportare il dibattito su dati oggettivi: “Aprite i giornali anche voi tutti i giorni – ha detto alla platea – e vedete anche voi che in tutta la provincia di Pavia non ci sono notizie di casi di clamorosa gravità che coinvolgono dei richiedenti asilo”.