Attualità - 26 aprile 2018, 10:03

La storia del Museo del Duomo e della malaria in Lomellina in ‘Viglevanum’

In uscita la pubblicazione della Società Storica Vigevanese, nelle librerie dal 5 maggio. Fra gli argomenti trattati anche il biscione di palazzo Crespi, la storia dell’industria vigevanese e una raccolta di foto del recente passato

La storia del Museo del Duomo e della malaria in Lomellina in ‘Viglevanum’

Si annuncia estremamente interessante, come da tradizione, il numero XXVIII di ‘Viglevanum’, il periodico annuale della Società Storica Vigevanese. La pubblicazione verrà presentata a palazzo Merula sabato 5 maggio alle 17, in concomitanza con l’assemblea che rinnoverà il consiglio direttivo dell’associazione. Il tema di copertina è il Museo del Tesoro del Duomo: “Una scelta che abbiamo fatto per celebrare in qualche modo i lavori di ristrutturazione e ampliamento che si stanno svolgendo in questi mesi”, spiega Peppino Giglia. Due, quindi, gli articoli dedicati alla realtà che mette in mostra i gioielli della Curia: il primo per raccontarne la genesi storica (curato da Mariolina Olivari) e il secondo per illustrarne la collezione (scritto dall’attuale curatrice Nicoletta Sanna).

Il volume si apre però con la storia di un restauro: quello patrocinato da Italia Nostra alla collegiata di San Lorenzo a Mortara del dipinto ‘Immacolata Concezione con San Bernardino’, realizzato nel XVII secolo da Giovanni Antonio Cucchi. Il saggio di Paola Strada si concentra anche sulla definitiva attribuzione dell’opera. Tornando a Vigevano, il secondo articolo della pubblicazione è dedicato alla storia dell’industria cittadina in età moderna: dai Visconti ai Savoia, un’analisi di Giovanni Vigo.

Si prosegue con due storie dai risvolti umani importanti, che raccontano due periodi tragici: Maria Antonietta Arrigoni racconta di Luigi Barbonaglia, un contadino di Cozzo che si ritrovò a combattere come fante nella prima guerra mondiale. La diffusione della malaria in Lomellina (aiutata dalla coltivazione nelle risaie) è invece al centro dell’articolo di Marco Savini.

In questo numero di ‘Viglevanum’ è inoltre presente un inserto fotografico importante, che funge anche da omaggio a Piero Ugazio, socio fondatore della Società Storica: i suoi scatti restituiscono un prezioso ricordo di una Vigevano che, in certi casi, non c’è più.

Per quanto riguarda le monografie, la pubblicazione ospita una sorta di appendice all’opera dello scorso anno, dedicata all’edilizia scolastica in Lomellina nel XIX e XX secolo. In questo caso, Emanuele Domenico Vicini si è dedicato ai centri più piccoli. Terza e ultima puntata, invece, della storia della chiesa e del monastero dell’Assunta (che negli anni ospitò l’orfanatrofio Merula e il cinema Colli Tibaldi) a cura di Cesare Silva, che era iniziata nel numero del 2016 e proseguita in quello del 2017.

‘Viglevanum 2018’ si conclude cercando di fare un po’ di chiarezza su quello che è diventato il dibattito di natura storica più acceso degli ultimi tempi, quello sul ritrovamento (o presunto tale) di un bassorilievo raffigurante il biscione dei Visconti a palazzo Crespi. Luisa Giordano cerca di ricostruirne sia l’origine che la più recente provenienza, anche se, per quanto filtra dall’anticipazione divulgata dalla Società Storica, sembra che ancora non si sia arrivati a dirimere definitivamente il mistero.

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