Cronaca - 16 maggio 2018, 19:37

Gambolò, troppe buche dopo i lavori stradali: il sindaco ordina alle aziende di ripararle

Ordinanza del sindaco di Gambolò Antonio Costantino per obbligare le ditte che hanno eseguito lavori stradali di rimettere a posto le buche che hanno creato: “In futuro chiederemo una fidejussione a chiunque dovrà effettuare degli scavi”

Gambolò, troppe buche dopo i lavori stradali: il sindaco ordina alle aziende di ripararle

Il sindaco di Gambolò Antonio Costantino ha firmato un’ordinanza con la quale intima alle aziende che negli ultimi tre anni hanno effettuato lavori di scavo in città (per fognature, sistemazione tombini, allacciamenti elettrici e quant’altro) di sistemare i danni che hanno causato all’asfalto. Troppo spesso, infatti, le aziende che fanno i lavori coprono il buco in maniera frettolosa, con il risultato che il rappezzo cede al primo passaggio di mezzi pesanti o con la semplice usura del traffico veicolare.

“La situazione era diventata pericolosa, abbiamo avuto numerose segnalazioni dai cittadini e quindi abbiamo chiesto alla polizia locale di effettuare dei sopralluoghi e redigere una relazione tecnica”, spiega Costantino. Il rapporto dei vigili si è rivelato determinante per poter procedere con un’ordinanza: il dossier firmato dal comandante Ripamonti (corredato da decine di fotografie) sostiene che “la mancata esecuzione a regola d’arte degli scavi e dei ripristini è possibile causa di pericolo per i veicoli e, soprattutto, per i conducenti e i passeggeri, principalmente dei veicoli a due ruote”. La relazione dei vigili rivela anche che sono già arrivate diverse richieste di rimborso per danneggiamenti provocati dalle buche.

Il regolamento comunale prevede che il ripristino delle corrette condizioni dell’asfalto sia a carico di chi svolge i lavori. “Siamo andati a ritroso, prendendo in esame i cantieri aperti negli ultimi tre anni”, prosegue il sindaco: “Abbiamo individuato le ditte Pavia Acque, Asm Vigevano e Lomellina, E-Distribuzione, Telecom Italia, 2iRete Gas. Aggiungo che, essendo molte di queste aziende di proprietà pubblica o a partecipazione pubblica, se fosse il comune a doversi fare carico del ripristino susseguente agli scavi da loro effettuati, sarebbe come se il cittadino li pagasse due volte”.

L’ordinanza prescrive che le ditte interessate abbiano trenta giorni di tempo per effettuare il ripristino stradale. Trascorso questo intervallo di tempo, il comune può riservarsi di procedere con propri mezzi chiedendo però il rimborso alle aziende oggetto del provvedimento tramite azione di rivalsa. Le vie maggiormente interessate sono corso Umberto I, via Molino e via Cairoli. Per quanto riguarda in particolare corso Umberto I, sono già stati previsti da parte del comune ulteriori interventi per la sistemazione del manto stradale per quanto di propria competenza.

Il sindaco ha inoltre annunciato una prossima modifica al regolamento comunale riguardanti gli scavi stradali: “Finora non è mai stata richiesta una fidejussione alle aziende che si occupano di questi lavori, mentre invece io ritengo che sia necessaria. Qualora non venisse fatto un corretto ripristino, infatti, si potrebbe intervenire subito facendo leva sulla fidejussione, invece di procedere con un’ordinanza a posteriori come abbiamo fatto adesso”.

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