E' rimasto in carcere Mario D'Uonno, autore dell'aggressione che è quasi costata la vita a Simona Rocca, commessa finita in prognosi riservata per le ustioni riportate dopo che l'uomo aveva dato fuoco all'auto in cui lei si trovava.
Lunedì mattina l'ex guardia giurata ha rinunciato a comparire in tribunale dove era in programma la prima udienza del processo per stalking che lo vedeva imputato per i fatti precedenti all'aggressione della scosa settimana.
Non c'era, ovviamente, nemmeno Simona Rocca, ricoverata al Cto di Torino, sedata e non è in grado di deporre. A rappresentare le parti, di fronte al giudice Paolo De Maria c'erano i legali Fabio Merlo e Andrea Fontana (per la vittima) ed Enrico Faragona per D'Uonno.
A sostenere l'accusa i pubblici ministeri Davide Pretti e Anna Caffarena che hanno proposto un breve rinvio per contestare a D'Uonno le accuse aggiuntive di tentato omicidio per l'aggressione che si è consumata nel parcheggio dell'Ovs. Sulla base delle nuove accuse, l'avvocato di D'Uonno avrà anche la possibilità di chiedere un rito alternativo. Si deciderà nella prossima udienza, fissata il 18 marzo.