Hanno sottratto alcune migliaia di euro alle sale giochi della zona utilizzando la tecnica del "pesciolino" che, attraverso un magnete, recupera la moneta utilizzata per giocare alle macchinette, consente di giocare grauitamente e, ogni tot puntate, di ottenere la vincita prevista dal sistema.
Al termine di un'indagine partita alla segnalazione del titolare di una sala giochi, la Polizia ha denunciato due persone per furto aggravato.
Circa quindici giorni fa, l'uomo si era presentato all’Ufficio denunce dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Vercelli denunciando un furto avvenuto pochi giorni prima all’interno della sua attività.
Il personale di sala aveva notato che due uomini stavano giocando alle macchinette in modo anomalo: gli addetti alla sala giochi, infatti, di non percepivano il consueto rumore della moneta necessaria per ricaricare la macchinetta.
Mentre gli uomini si allontanavano dalla sala gochi, il personale dipendente era a prendere le sole cifre iniziali della targa e il modello dell’autovettura sulla quale viaggiavano i due giocatori sospetti.
Raccolte queste informazioni, l’ufficio iniziava una complessa attività d’indagine che, partendo dalla parziale targa dell’autovettura, consentiva di selezionare una gamma di potenziali ladri.
Successivamente, guardando le immagini della videosorveglianza presente all’interno della sala giochi, gli Agenti di Polizia notavano che uno dei due uomini estraeva dalla tasca interna della giacca un pendolo legato a un filo che, impugnato nella mano destra, iniziava a calare e riprendere dalla fessura “inserisci monete”.
La tecnica truffaldina utilizzata in questi casi viene comunemente definita come tecnica del “pesciolino”. Grazie a tale stratagemma è possibile, con l’utilizzo di un magnete, “ingannare” la scheda gioco per quanto riguarda il solo credito, senza alterare le vincite.
Il giocatore continua a ricaricare un finto credito giocando, di fatto, gratuitamente. Inoltre, per ogni “tot” di puntate è possibile ottenere una vincita in automatico, come previsto dal sistema di gioco della singola macchinetta.
Tale tecnica veniva messa a segno anche grazie alla complicità del secondo uomo, che copriva il proprio complice dalla visuale degli altri utenti.
Da un controllo incrociato tra la targa parziale, il modello dell’autovettura e i filmati della videosorveglianza, i due uomini, entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, venivano identificati.
Durante l’attività di indagine si è poi accertato che il medesimo meccanismo era stato utilizzato anche in altre sale giochi della provincia di Vercelli per proventi di alcune migliaia di euro.
I due malfattori si erano già resi protagonisti di episodi analoghi sull’intero territorio nazionale: per entrambi è scattata la denuncia per furtro aggravato.